D’Anna (ONB): “Preoccupati per salvaguardia posti lavoro: nei laboratori uomini non macchine. Ministro elabori nuovo tariffario”

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D’Anna: “L’Ordine Nazionale dei Biologi è preoccupato per la salvaguardia dei posti di lavoro riguardanti biologi, medici, tecnici di laboratorio, infermieri e personale amministrativo che operano nei laboratori di analisi cliniche di piccole e medie dimensioni”.

Lo dichiara, in una nota, il sen. Vincenzo D’Anna, presidente dell’ONB, in relazione “all’imminente adozione del nuovo nomenclatore tariffario collegato all’introduzione dei nuovi LEA (livelli essenziali di assistenza)”. D’Anna ricorda come “il comparto della laboratoristica di medicina”, pesi “per lo 0,57% sul fondo sanitario nazionale ed abbia “già subìto, in passato, tagli alle tariffe per ben due volte in ragione della presunta incidenza dell’uso dell’automazione nelle fasi di procedimento analitico”.

“Una sopravvalutazione delle economie di scala” che per il rappresentante dei Biologi “giustificherebbe quest’ulteriore, iniqua quanto inutile (dal punto di vista del risparmio della spesa) riduzione”. Vi è però, secondo D’Anna che tali economie “derivanti dall’automazione, possono essere realizzate solo con un gran numero di prestazioni il che non corrisponde all’attuale dimensione delle strutture in questione. Nei laboratori, infatti, operano uomini e non, come taluni burocrati suppongono, macchine in grado di determinare e di elaborare i dati analitici”.



    Da qui “l’invito al ministro Speranza di disporre, nell’immediatezza, l’elaborazione di un nuovo nomenclatore tariffario adeguato alla reale dimensione delle strutture operanti, soprattutto nelle regioni meridionali ove finora è stata impedita l’attuazione delle forme consortili per accorpare i piccoli laboratori”.

    Il presidente dell’ONB “chiede altresì che gli ordini professionali, garanti della qualità delle prestazioni e della deontologia professionale, possano partecipare a pieno titolo alle commissioni tecniche per una corretta rilevazione dei costi presso le strutture pubbliche e private di dimensioni confacenti a quelle in esercizio”. “Ad un ministro che dichiara che la stagione dei tagli in sanità è terminata è giusto rivolgere l’appello che questa asserzione valga per tutti gli operatori socio-sanitari” conclude D’Anna.




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