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In Italia ci sono 100mila prof no vax

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In Italia ci sarebbero meno di 100mila persone non vaccinate tra docenti, bidelli e altre figure del personale scolastico secondo la stima della Cisl scuola.

Ma intanto il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi in una lettera inviata al Corriere della Sera spiega che il green pass non è una punizione e che serve responsabilità.

La stima della Cisl sulla percentuale dei no vax a scuola abbassa sotto i 10 punti la percentuale effettiva. La proiezione (che aggiorna il dato attuale fermo all’82% di persone con almeno una dose in questa categoria lavorativa) arriva a poche ore dalla scadenza dei termini della richiesta avanzata settimane fa del Commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo, il quale in una circolare aveva chiesto alle Regioni di consegnare entro il 20 agosto i numeri del personale scolastico non ancora immunizzato.

“Aspettiamo quali saranno i numeri –  ha spiegato la segretaria del co- ordinamento scuola del sindacato, Maddalena Gissi – ma dai nu- meri odierni bisogna sicura- mente sottrarre le persone guarite dal Covid, quelle fragili che non possono fare il vaccino e i precari che non sono in ruolo”.

Le cifre ufficiali non sono ancora in grado di fotografare la realtà perché l’elenco degli insegnanti a disposizione del ministero dell’Istruzione registra solo una parte dei docenti e una buona parte dei prof vaccinati potrebbe essere inevitabilmente sfuggita al censimento: motivo per il quale il Commissario per l’Emergenza ha chiesto di fare chiarezza.

La riapertura della Scuola a settembre “sarà un momento importante per tutti noi, soprattutto per le nostre studentesse e i nostri studenti. Lo sarà ancora di più quest’anno, dopo i lunghi mesi di pandemia che abbiamo vissuto e che non sono stati privi di difficoltà. Con questa chiara consapevolezza siamo al lavoro da tempo per preparare la ripresa delle lezioni, con risorse economiche e regole definite insieme alle autorità sanitarie e alle altre istituzioni competenti”.

Lo afferma il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in una lettera inviata al ‘Corriere della Sera’. Il governo, ricorda, “ha approvato un decreto legge con il quale ha stabilito che le attività didattiche si svolgeranno in presenza ha definito le regole su mascherine e distanziamento e stabilito, con l’intesa di tutti, l’obbligo di green pass per il personale scolastico”.

“Il green pass – sottolinea Bianchi – non è una misura punitiva, ma uno strumento fondamentale per la ripresa delle lezioni in sicurezza, che tutela soprattutto i più fragili e la Scuola stessa, bene collettivo che tutti siamo chiamati a difendere con responsabilità”. Sull’applicazione del green pass, aggiunge, “il ministero ha già mandato una nota esplicativa alle scuole. Continueremo a sostenere gli Istituti nell’applicazione delle regole previste”.

Il quadro delle misure per la ripartenza in presenza e in sicurezza comprende anche il Piano Scuola, “approvato – ricorda Bianchi – con il parere favorevole di Regioni ed enti locali in conferenza unificata, e il protocollo di sicurezza firmato con i sindacati. Allo stesso tempo, in questi mesi il governo ha stanziato oltre due miliardi di euro per la ripresa”.

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 “Risorse ingenti per un obiettivo chiaro e condiviso da tutto il governo: la ripresa delle lezioni in sicurezza e in presenza – conclude il ministro dell’Istruzione -. Abbiamo introdotto risorse e un quadro di regole per accompagnare le scuole nel percorso verso la riapertura. Il decreto approvato dal governo è vigente. Il Parlamento, se lo riterrà, potrà intervenire per migliorarlo o modificarlo, ma il quadro delle misure per la partenza c’è ed è chiaro”.


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