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Caserta, cavallo frustato senza sosta mentre trainava carrozza

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Barcollante e in evidente stato di difficoltà, il cavallo viene frustato senza sosta dal proprietario per continuare a trainare il carro destinato al trasporto di turisti. LNDC sproge denuncia e auspica che venga tutelato il benessere dell’animale. La presidente LNDC Piera Rosati: “I turisti devono smettere di rendersi complici di tutto questo

L’ennesima barbarie compiuta ai danni di un animale con il solo scopo di intascare qualche euro.

Accade a Cellole, in provincia di Caserta, dove un cavallo è costretto a trainare un carretto che può portare fino a 10 persone per fare il giro turistico della zona. Il video, pubblicato dalla testata online Paese News, mostra chiaramente il cavallo in stato di difficoltà, barcollante, che viene frustato senza alcuno scrupolo dal suo proprietario per continuare a camminare trainando il veicolo su cui sembrano esserci un paio di altre persone.

Il team legale di LNDC Animal Protection si è messo immediatamente in moto per denunciare questo ignobile comportamento che non tiene minimamente conto del benessere dell’equide.

Davanti a certi comportamenti ormai non mi stupisco quasi più”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Sono tantissimi quelli che sfruttano gli animali in qualunque modo per un bieco tornaconto economico e purtroppo le nostre battaglie non si fermano mai. Quello che però mi meraviglia sempre è pensare che ci sono ancora persone che utilizzano questi ‘servizi’ senza battere ciglio. Assistono e sono complici di sfruttamento, maltrattamento, sofferenza e fatica senza porsi il problema di quanto tutto questo sia sbagliato.”

Guarda il video 

La denuncia l’abbiamo fatta e mi auguro che venga presa nella dovuta considerazione per tutelare quel povero animale. Ma finché non ci saranno leggi chiare che vietino questo tipo di sfruttamento, la cosa più importante da fare, che tutti dobbiamo fare, è far capire alle persone che dietro carrozze, carrozzelle, botticelle o come altro si vogliono chiamare, c’è un mondo di sofferenza, dolore e morte che non può più essere tollerato da una società che vuole definirsi civile. Solo pochi giorni fa abbiamo denunciato la morte di un altro cavallo a Palermo. Quanti altri ne devono morire affinché la gente capisca che non c’è nulla di bello nell’utilizzare questi mezzi turistici? Il punto sta tutto lì: senza domanda non ci sarebbe offerta. Se i turisti non si rendessero più complici di tutto questo, i vetturini sarebbero costretti a trovarsi finalmente un altro lavoro, possibilmente che non preveda maltrattamenti di animali”, conclude Rosati.


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