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Chiara Gualzetti, 2 colpi al cuore per ucciderla

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Monteveglie. Due colpi al cuore per uccidere Chiara Gualzetti: è quanto emerge dall’autopsia conclusasi poco fa a Bologna.

L’amico che ha ucciso la 15enne di Monteveglio in provincia di Bologna ha colpito la ragazza all’addome provocandole una lesione polmonare letale.

Chiara è morta in pochi minuti. L’assassino l’ha accoltellata prima alle spalle quattro-cinque colpi superficiali poi le ha inferto le due coltellate mortali.

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L’esito dell’autopsia effettuata oggi pomeriggio saranno riversati in una perizia che verrà consegnata al pubblico ministero del Tribunale per i minori che indaga sul delitto di Monteveglio avvenuto domenica scorsa e scoperto lunedì.

Ad effettuare l’autopsia presso il policlinico Sant’orsola-Malpighi di Bologna il medico legale nominato dal pm Simone Purgato, assistito dai periti della famiglia di Chiara Gualzetti, Antonio Mirabella (anatomopatologo) e Pietro Tarsitano (medico legale) nominati attraverso l’avvocato Giovanni Annunziata. 

Secondo quanto emerso nel corso degli accertamenti autoptici, la giovane è stata colpita prima alle spalle con diversi colpi non mortali e superficiali, poi l’amico l’ha pugnalata all’addome all’altezza del cuore provocando due profonde ferite e lesioni polmonari che l’hanno uccisa in pochi minuti.

Chiara si è difesa, dunque, dopo aver ricevuto i primi colpi, ha tentato di sfuggire al suo assassino ma il 16enne ha infierito con ferocia su di lei.

I genitori di Chiara con la conclusione dell’esame potranno riavere il corpo della figlia e organizzare i funerali, ai quali parteciperà tutta la comunità del piccolo paesino della Valsamoggia. Il sindaco, Daniele Ruscigno, ha fatto sapere che su richiesta dei genitori della 16enne è stata attivata una raccolta fondi nata proprio per aiutare la famiglia a sostenere le prime necessarie spese legali. Una gara di solidarieta’ che in poche ore ha gia’ raccolto circa 10mila euro. “Chiunque – ha detto il primo cittadino – puo’ partecipare con la cifra che preferisce proprio perche’ ognuno si deve sentire libero di muoversi se e come meglio crede. In questo caso i fondi raccolti, che con massima trasparenza saranno visibili sulla piattaforma in ogni momento, andranno direttamente alla famiglia. Questa e’ attualmente l’unica raccolta ufficiale e mi raccomando – ha sottolineato infine il sindaco – di fare attenzione ai tentativi di truffa che purtroppo anche in queste dolorose vicende possono esserci”. L’iniziativa pero’ ha incredibilmente fatto scoppiare una polemica sul profilo Facebook del primo cittadino, dopo che alcuni utenti hanno contestato le modalità e l’uso del denaro raccolto, costringendo Ruscigno, e anche i genitori di Chiara, Vincenzo e Giusi Gualzetti a spiegare meglio l’uso del danaro e a stoppare le polemiche pretestuose.