Processo Sigfrido: 312 anni di carcere al clan D’Alessandro.TUTTE LE CONDANNE

SULLO STESSO ARGOMENTO

La mannaia della Dda si abbatte sul clan D’Alessandro dopo 30 anni: trecentododici anni di carcere per il famoso processo Sigfrido.

La novità che emerge dalla sentenza emessa dalla prima sezione penale del Tribunale di Torre Annunziata, (presidente Francesco Todisco) è il non riconoscimento come capo promotore del clan a Pasquale D’Alessandro, primogenito del defunto padrino Michele. Per l’ormai ex rampollo, la condanna in continuazione con precedenti sentenze è di 16 anni di carcere.

Tribunale torre annunziata

Il pm Giuseppe Cimmarotta nel corso della sua requisitoria aveva chiesto 30 anni di carcere ciascuno per Pasquale D’Alessandro e Raffaele Di Somma detto o’ ninnillo che era stato fino a quel momento uno dei killer più “prolifici” della stessa cosca di Scanzano.  O’ ninnillo invece è stato quello che ha avuto la condanna più elevata ben 28 anni e con lui anche Ugo Lucchese detto “ugariello” anch’egli ex killer della cosca.



     i reati risalgono agli anni novanta

    I reati contestati risalgono agli anni ’90, e tra l’altro alcuni capi d’imputazione sono vicini alla prescrizione. Il processo si era già celebrato con pesanti condanne arrivate nel 2004 ma cancellate dalla Cassazione nel 2010, che inviò nuovamente tutti gli atti alla Procura Antimafia di Napoli per ripartire dall’udienza preliminare perché non si era mai stata celebrata.

    TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Napoli, “Volevano rapinarmi”: la polizia non crede alla versione dell’ex Di Lauro

    In questo processo quasi tutti i collaboratori di giustizia hanno deciso di non testimoniare in aula. Le altre condanne  a seguire 26 anni per Michele Abbrussese o’ paciarello,(parente dei D’Alessandro) e Giovanni Imparato. A 24 anni di carcere invece è stato condannato Michele Del Sorbo: a 21 anni Francesco Apadula o’ muss. Altra condanna pesante è per Antonio Rossetti ’o guappone: per lui 19 anni di carcere. Dovranno scontare 14 anni di carcere ciascuno invece Ernest Mas, parente de o’ ninnillo e l’ex pentito Ciro Avella. Un anno in meno per Antonino Esposito Sansone, mentre 14 sono gli anni inflitti a Luigi Vitale o’ mariuolo, e Alfonso Sicignano detto diabolik vittima designata e scampato alla famosa strage del Rione Cmi durante la finale di calcio dei Mondiali di Italia ’90 con 4 morti. A 12 ani di carcere è stato invece condannato Carmine Caruso detto mniello. E quindi a seguire 8 anni per Antonio Nocerino, 7 per l’imprenditore Ciro Castellano detto Cirillino che da anni si è rifugiato in Romania dove insieme con il fratello gestisce locali notturni, 6 a Nicola Martinelli e infine 5 per Luigi Polito.




    LEGGI ANCHE

    Napoli, incendio nella notte in basso del quartiere San Lorenzo

    I Carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli sono intervenuti poco dopo le 0,15 della notte appena trascorsa in vico secondo Santa Maria Avvocata, quartiere San Lorenzo, per spegnere un incendio che ha coinvolto un appartamento al piano terra al civico 13. Fortunatamente, non si segnalano feriti e le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco, che hanno anche sequestrato l'abitazione. Attualmente sono in corso indagini da parte dei carabinieri per determinare la causa dell'incendio e...

    Omicidio del sarto napoletano a Terracina: confermata la condanna per i due fidanzati

    La Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a 19 anni di carcere per Fabrizio Faiola per l'omicidio del sarto napoletano Umberto Esposito, avvenuto a Terracina nel 2017. La compagna di Faiola, Georgeta Vaceanu, è stata condannata a 15 anni. La coppia aveva pianificato il rapimento del sarto per svuotare i suoi conti.Esposito fu attirato in una trappola, sequestrato e ucciso. Il suo corpo fu ritrovato nelle campagne legato e imbavagliato. Le indagini dei Carabinieri...

    Napoli, svelati due omicidi di camorra: scattano gli arresti

    Napoli: svelati due omicidi di camorra. Dalle prime luci del giorno i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli stanno dando esecuzione a due misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale partenopeo su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, relative a due omicidi aggravati dal metodo mafioso. Si tratta di due omicidi avvenuti negli ani scorsi e su cui si è fatta luce grazie alle informazioni fornite da alcuni pentiti.

    Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

    50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

    IN PRIMO PIANO

    LE VIDEO STORIE