Investe sindacalista a Novara, arrestato per omicidio autista di Caserta

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Novara. E’ stato arrestato dai carabinieri di Novara, con le accuse di omicidio stradale e resistenza a pubblico ufficiale, il 25enne camionista della provincia di Caserta che questa mattina ha investito e ucciso il sindacalista SiCobas a Biandrate.

Il giovane casertano che lavorava per conto di una ditta esterna di cui si serviva la Lidl è stato condotto nel carcere di Novara, dopo essere stato interrogato dagli inquirenti.

Si è costituito chiamando i carabinieri del 112 poco dopo essere scappato da Briandate dove ha travolto il 37enne sindacalista SiCobas.
Adil Belakhdim è stato travolto dalle ruote sul lato destro del mezzo che si e’ poi allontanato. I soccorsi sono stati immediati, ma per il 37enne non c’e’ stato nulla da fare.

L’autista, dopo essersi allontanato a grande velocità dall’ingresso del centro distribuzione Lidl, raggiunto il casello autostradale Novara Ovest sull’ A4, ha chiamato il 112, ed è stato subito raggiunto da un equipaggio del comando provinciale dei carabinieri di Novara.



    Il giovane, dopo essere stato interrogato, è stato arrestato per omicidio stradale, resistenza e omissione di soccorso dai carabinieri e dalla Polizia di Stato.

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    Gli inquirenti hanno anche ricostruito la dinamica dell’investimento avvenuto durante il presidio. Un agente della Digos, infatti, ha cercato di fermare il camionista che si muoveva verso il gruppo di sindacalisti schierati davanti al cancello. Secondo la ricostruzione ufficiale diffusa da polizia e carabinieri: “L’agente si adoperava, in ogni maniera, anche fisicamente mostrando il tesserino di riconoscimento, per intimare l’alt immediato al conducente”. Nella descrizione della dinamica, le forze dell’ordine sottolineano che nonostante gli avvertimenti il camion “continuava la propria marcia, procedendo “a scatti”, al fine di guadagnare l’uscita, e, superati i cancelli, effettuava una curva a destra per immettersi sulla carreggiata, costringendo i manifestanti presenti davanti al mezzo a effettuare spostamenti improvvisi, per non essere travolti”.

    “Nel corso della virata a destra del Tir – prosegue il responsabile per la Provincia di Novara della sigla sindacale di base Si Cobas, che si trovava davanti al veicolo assieme agli altri manifestanti, per cause ancora da accertare nel dettaglio, finiva a terra, venendo travolto dalle ruote poste sul lato destro del mezzo, che, senza fermarsi, proseguiva la marcia, allontanandosi dal luogo a forte velocità”.

    Il sindacalista investito e ucciso era tra i promotori del presidio che si stava tenendo stamattina dinanzi ai cancelli della logistica di Briandate dove poi c’è stata la tragedia.

    La manifestazione nell’impianto di Biandrate era stata organizzata per protestare contro le condizioni di lavoro e la differenza contrattuale e di stipendio dei 300 addetti della logistica Lidl.

    Tra i più svantaggiati coloro che svolgono le mansioni piu’ faticose e a bassa specializzazione, che vuol dire caricare e scaricare tonnellate di verdura e frutta che poi vanno a finire nei punti vendita Lidl di tutt’Italia. Marocchini, tunisini e nigeriani vengono assunti contratti a tempo. “Hanno avvelenato i pozzi” ha detto Attilio Fasulo, segretario confederale della Cgil di Novara, che con questa metafora descrive la situazione molto ben conosciuta di quel centro logistico.

    “Abbiamo avuto l’ultimo incontro con l’azienda qualche settimana fa, e un’altra volta alle nostre richieste hanno risposto prendendo tempo” spiega Fasulo. “Il nostro obiettivo era uniformare i trattamenti per tutti i lavoratori, e ridurre le tensioni. Con l’azienda discutiamo da tempo su ritmi, carichi di lavoro e la remunerazione. Abbiamo battuto piu’ volte su questo tasto ma l’azienda ha sempre procrastinato le decisioni, avvelenando il clima interno e dividendo i lavoratori” spiega ancora Fasulo.

    Belakhdim aveva puntato molto sul presidio di stamattina, nella tarda serata di ieri aveva inviato dei messaggi vocali nei quali spiegava le ragioni del presidio fuori a quegli stessi cancelli dove e’ morto. Il Si’ cobas, in una nota parla di “escalation di violenza organizzata che si trascina da mesi ed e’ oramai senza limiti”.


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