Nuova superdose di vaccino Pfizer in Toscana: 67enne in ospedale

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Livorno. Nuovo caso di sovradosaggio di vaccino anti-covid in Toscana. Una donna di 67 anni è ricoverata in osservazione all’ospedale di Livorno.

Dopo il caso della 23enne di Massa Carrara, vaccinata con quattro dosi di Pfizer il 9 maggio scorso, ieri pomeriggio nuovo episodio a Livorno. E infuria la polemica nel giorno in cui il commissario Figliuolo visita gli hub vaccinali della Toscana, insieme al presidente della Regione Eugenio Giani.

La Usl di Livorno fa ‘mea culpa’ e convoca una conferenza stampa per spiegare quanto accaduto, ieri pomeriggio, al Modigliani Forum di Livorno – uno degli hub vaccinali più grandi della Toscana – ad una donna di 67 “ha ricevuto 0,30 ml di vaccino Pfizer interamente, senza essere diluito. Una quantità pari a 4 dosi di vaccino”, ha spiegato Cinzia Porrà, responsabile della Zona-Distretto livornese.

“La signora – ha spiegato Porrà – è stata subito presa in carico dalla struttura e dal referente medico e infermieristico, è stata tenuta in osservazione per un’ora e non ha avuto particolari malori. Ma tanto spavento, che ha determinato un pochino di ansia. Abbiamo suggerito alla signora di fare degli accertamenti, se lo ritenesse opportuno, e di stare in osservazione e l’abbiamo fatta ricoverare comunque in pronto soccorso, dove è stata per il pomeriggio e nella notte. Attualmente si trova lì, in attesa dei risultati di alcuni accertamenti che sono stati fatti. Comunque sta bene”.

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    La Usl di Toscana nord ovest, responsabile del distretto, ha avviato un’indagine interna per ricostruire i fatti che hanno portato al caso di sovradosaggio. “Al momento quello che possiamo dire è che il vaccino non è stato diluito con la soluzione fisiologica. Le cause che hanno portato a questo evento sono ancora in corso di verifica”, ha detto la direttrice della Zona livornese. Quello che ha subito chiarito è che “chi somministra” il vaccino “è la stessa persona che diluisce”. Sull’episodio di sovradosaggio, ha ribadito, “abbiamo già attivato un Audit interno, che sta proseguendo. Ora faremo tutti i passaggi necessari per ricostruire esattamente i fatti che possono aver portato a questo tipo di evento”. Dell’avvenuto sovradosaggio “ce ne siamo accorti subito, immediatamente dopo la somministrazione. Anche i nostri operatori si sono molto spaventati. E i signori sono stati comprensivi, a parte un primo momento in cui erano un po’ sconvolti hanno capito che purtroppo la cosa può succedere su grossi numeri. E’ chiaro che l’obiettivo nostro e dell’audit in corso è di tendere il più possibile a zero il rischio, dobbiamo cercare di azzerarlo. Prenderemo questo evento per introdurre ulteriori elementi di sicurezza”.
    Alla donna che ha ricevuto più dosi, ha proseguito Porrà durante la conferenza stampa convocata dall’Azienda Usl Toscana nord ovest, “è stato spiegato che quanto accaduto non ha dato in altri casi che sono successi delle particolari manifestazioni. Non ci sono state particolari reazioni avverse alla somministrazione di un sovradosaggio. Al momento non ci sono altri elementi da poter aggiungere, se non che la signora non sta denunciando reazioni particolari. Abbiamo un contatto diretto con lei e con la famiglia. Abbiamo telefonato più volte, anche stamattina, e siamo in contatto con il pronto soccorso. La signora sta bene al momento e ha giustamente un po’ di apprensione, come è normale”. “La paura – ha raccontato Porrà – ce la siamo presa anche noi”. Ora “continueremo a monitorare la signora. Anche perché la scheda tecnica non esclude la possibilità di effettuare la seconda dose e in prossimità dei tempi previsti” per il richiamo, “faremo ulteriori accertamenti e una verifica anticorpale per vedere i parametri che ha sviluppato. Faremo tutto quello che è possibile e necessario”. Quanto alle reazioni avverse “queste sono molto soggettive – ha precisato l’esperta – Ma 24 ore credo siano già un buon intervallo di tempo. Non si può escludere niente, ma neanche pensare che necessariamente ci siano”.

    “Sicuramente faremo una verifica su tutto il protocollo ma sono assolutamente confidente che quanto fatto possa essere frutto di un errore umano, dovuto anche a sovraffaticamento. Si vedra’ poi nel dettaglio, ma le procedure di somministrazione non sono da rivedere”. Ha detto il commissario all’emergenza Covid-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo, a chi gli ha chiesto un commento sul caso di sovradosaggio avvenuto a Livorno. “Lo segnaleremo al direttore dell’Asl – ha commentato il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani -. Abbiamo organizzato da zero la campagna vaccinale, abbiamo messo su un’organizzazione in 81 hub che ha mobilitato migliaia di persone, quindi affrontiamo questa pandemia con una macchina organizzativa che ha avuto a volte problematicita’ legate a una scarsa esperienza, analizzeremo il caso e la dinamica ma questo non mette in discussione il lavoro immane svolto negli hub con ordine e razionalita'”.

    Il 9 maggio scorso a Virginia, una 23enne di Massa Carrara, studentessa di psicologia clinica era stato somministrata una superdose di Pfizer, dalle prime indiscrezioni si era detto sei dosi in una, poi l’Usl del distretto di Massa Carrara – a seguito di un accertamento interno – aveva specificato che le dosi somministrate erano state 4, tante quante la casa farmaceutica americana ha già testato in caso di sovradosaggio. La 23enne dopo aver lasciato l’ospedale e manifestato alcuni sintomi, ha avuto alcuni problemi successivamente tanto che dopo una prima decisione di non denunciare alla magistratura l’episodio, la famiglia sta valutando se intraprendere azioni legali contro l’ospedale.

    Anche in questo caso il Codacons ha annunciato un esposto. “Ancora un caso di sovradosaggio di vaccino Pfizer in Toscana, dove una donna avrebbe ricevuto 4 dosi di vaccino anziché una presso l’hub vaccinale di Livorno al Modigliani Forum. Si tratta del secondo errore nella somministrazione di vaccini registrato in meno di 10 giorni in Toscana, e che dimostra come qualcosa in regione non funzioni. Capiamo la mole di lavoro cui sono sottoposti medici e infermieri addetti alle vaccinazioni, ma errori di questo tipo mettono a rischio la salute dei cittadini e non possono essere considerati semplici casualità”. Così, in una nota, il presidente del Codacons, Carlo Rienzi che, dopo il caso di Massa del 9 maggio scorso, quando a una 23enne erano state somministrate 4 dosi di vaccino Pfizer, annuncia un nuovo esposto, stavolta alla procura della Repubblica presso il tribunale di Livorno, “affinché sia aperta una indagine sul caso alla luce della possibile fattispecie di lesioni gravi, accertando al contempo le responsabilità di Asl e Regione Toscana”.



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