I carabinieri stanno indagando sull'incendio che nella notte ha distrutto alcune auto in un'autorimessa in via Volte a Gragnano.
Nello stabile che è stato parzialmente evacuato abita la famiglia di Maurizio Apicella, in carcere dallo scorso anno con l'accusa dell' omicidio del 17enne Nicholas Di Martino, nipote del boss ergastolano Nicola Carfora detto o' fuoco.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Gragnano, incendio in un garage: decine di auto in fiamme
Nella stessa giornata sono comparsi degli striscioni in tutta la città in cui si chiede "Giustizia per il piccolo Nicholas".Potrebbe interessarti
Manfredi accelera sul Maradona: "Euro 2032 a Napoli, con il club per un rinnovamento epico"
Napoli, stalker seriale arrestato a Secondigliano: evitato un femminicidio
Napoli, tassisti all'attacco: "Non è guerra con i NCC, ma stop all'invasione di abusivi"
Salvataggio miracoloso al Monaldi per un bimbo di Gaza di tre anni
Per uno stano caso del destino dopodomani 26 maggio ci sarà un'udienza del processo che vede Maurizio Apicella e Ciro Di Lauro, i due accusati di avere prima aggredito e poi ucciso Di Martino. Nella lite venne ferito anche un cugino della vittima. Dopo la sua morte, alcuni parenti e amici, Antonio e Giovanni Carfora, Raffaele Iovine e Giovanni Amendola, tentarono di farsi giustizia da soli assalendo i responsabili della morte del 17enne.





