No Dad in piazza a Napoli con titolari scuolabus: "Scuole chiuse da un anno, sul caso Campania intervenga governo"
Tra le mamme anche personaggi del piccolo schermo come Veronica Maya e Maria Mazza, volti noti della tv, che stamattina erano in piazza a Napoli a dar man forte alle altre mamme dell'associazione 'Scuole Aperte Campania'.
Il raduno a via Nazario Sauro, poco lontano dalla sede della Regione Campania cui i manifestanti chiedono di riaprire le porte della scuola. Una galassia variegata che comprende anche le insegnanti dei nidi aderenti al Sic (Servizi per l'Infanzia Campania) e gli operatori del trasporto scolastico, gli autisti dei pullmini gialli (148 nella sola città di Napoli) che da un anno non lavorano né ricevono sostegni.
In testa loro, Veronica Maya e Maria Mazza. "Non sono una negazionista e capisco il problema - precisa Veronica Maya, per anni volto dello Zecchino d'Oro - ma il Covid non può essere il pretesto per la paralisi totale. Dobbiamo imparare a conviverci col virus. Anche perché non è non andando a scuola che si eliminano i rischi. Ho tre bambini in Dad che passano almeno sei ore al giorno davanti allo schermo e sappiamo quante insidie il pc nasconda. La scuola in presenza è insostituibile per i genitori che lavorano e per gli stessi bambini. Noi dello spettacolo siamo delle privilegiate - conclude - ma ritengo giusto appoggiare questa battaglia e dare una mano a chi non ha le mie stesse possibilità. Con i docenti vaccinati non avrei nessun problema a mandare a scuola i miei figli".
D'accordo Maria Mazza che punta l'indice contro la Regione e chiede l'intervento del Governo: "Il Governo - spiega la soubrette - deve garantire uniformità.Potrebbe interessarti
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A rappresentare le ragioni degli autisti il leader di Assodiritti Carlo Di Dato: "La Regione ha annunciato investimenti nel trasporto pubblico per 1 miliardo e 100 milioni per nuovi treni e bus. Chiediamo che i 100 milioni siano dirottati in favore di questa categoria che da un anno non lavora e che deve sostenere ingenti spese assicurative per rimettersi in carreggiata e ripartire appena riapriranno le scuole. Sono lavoratori del settore privato che tuttavia offrono un servizio pubblico in media a 10mila bambini nella sola città di Napoli che e da più di un anno, con le scuole chiuse, non hanno più entrate. I nostri pullmini sono sanificati, l'accesso è limitato e in sicurezza". Chiedono di tornare a lavorare le insegnanti dei nidi. "Il nostro è un servizio privato - spiega Katia Mascolo, presidente di Sic - se stiamo chiusi nessuno ci paga. Il 15% delle strutture ha chiuso i battenti e i sostegni previsti dal precedente governo sono arrivati solo in parte per un disguido dovuto all'Inps. Chiediamo solo di tornare a lavorare in sicurezza".
D'accordo le mamme dell'associazione scuole Aperte: "Ci sono studi secondo i quali i bambini hanno una capacità di contagio ridotta del 50% - sottolinea Palmira Pratillo - e al di là di tutto qui non si sta tenendo conto dei diritti dei bambini".
"Lo Stato abbia il coraggio di imporre l'obbligatorietà del vaccino", è la provocazione dell'avvocato Maria Grazia Celardo del direttivo di "Scuole Aperte Campania".
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