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‘La vita va rispettata e amata’: l’amaro sfogo di una 20enne che ha vissuto il covid

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‘La vita va rispettata e amata’: l’amaro sfogo di una 20enne che vissuto il covid

Oggi si parla solo di coronavirus e si sottovalutano le altre malattie che, sebbene scomparse dai giornali, sono ancora presenti. Anche noi giovani non siamo immuni al Coronavirus e possiamo ammalarci o peggio ancora far ammalare gli anziani senza nemmeno saperlo. Purtroppo è arrivato a casa mia come una tempesta e io, non mi vergogno a dirlo, ho avuto il covid-19 un mese fa ma, insieme alla mia famiglia, lo abbiamo affrontato a testa alta. Da ragazza di appena vent’anni non vedo l’ora che arrivi il momento in cui ne parleremo come una sciagura del passato.

Comunque dal covid non si esce uguali. O migliori o peggiori e ci sta facendo capire l’importanza di un abbraccio, dello stare insieme alla propria famiglia scoprendo che quello che conta veramente non sono i vestiti, il cellulare di ultima generazione, la macchina ma le persone con cui condividere l’affetto. Cari miei, ogni secondo è prezioso, il tempo è sacro e le persone che amiamo domani potrebbero non esserci più. C’è chi guarda il cielo per vedere una stella cadente ed esprimere un desiderio e poi c’è chi lo guarda ogni sera perché lassù c’è un pezzo del proprio cuore. C’è molta gente che ha la necessità di fare le chemio, dialisi e sta morendo per l’assenza di posti in ospedale perché il Covid ha la precedenza. Una mia carissima zia è venuta a mancare per colpa di un tumore. Si chiamava Elisa. È stata un pilastro, una mamma, una sorella, una confidente, un’amica, una zia, una roccia, un punto di riferimento che ha messo sempre pace nella mia vita.

Quando il mondo mi sembrava oscuro e precipitavo nel vuoto lei mi ha sempre aiutata e sostenuta. Un giorno zia si sentì male.. Dalla paura la portammo in ospedale dove scoprimmo il “brutto male” che era in lei. Allora è iniziato il calvario in una stanza da letto invaso da medicinali che, nella migliore delle ipotesi, curano una parte rovinandone un’altra. Per questo dico che bisogna amare il proprio corpo perché è delicato. Rispettandolo. La salute è davvero tutto. Quando manca, niente è più come prima. Ogni persona vive questo male in modo diverso. Chi lo nasconde e chi lotta. Chi piange di nascosto e ride coi parenti. Si lotta sperando di sopravvivere. Purtroppo conosco questa malattia avendola vissuta sulla mia pelle con zia e nonno. È bruttissima, fa paura. Mia zia era giovanissima e io avevo un sacco di cose da imparare da lei.. Era una chef, preparava di tutto e faceva dei dolci superlativi per non parlare del suo babà rustico. Purtroppo quella brutta malattia l’ha portata via da me.

Non meritava una sofferenza così. Mi ha sempre detto di non arrendermi e di andare avanti e le ho promesso che lo farò. Ha smesso di soffrire e spero che stia bene ora ma di una cosa sono più che certa: oltre ad essere incisa sulla mia pelle sarà sempre nel mio cuore. Voglio ricordarla così.. sorridente.. io e lei. Un domani se dovesse nascere una principessa, dentro me, la chiamerò come lei: Elisa. Concludo con questa frase che mi dedicò qualche mese prima di perderla e che io confermo: “È vero, non esistono legami di sangue per amarsi perché il vero amore è un incontro di anime affini, anche lontane danno luce nello spazio e nel tempo!”.

Maria Laura Imperato


Articolo pubblicato il giorno 18 Marzo 2021 - 20:03

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