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Enia e i mondi paralleli di Eugenia Torino per Graus Edizioni

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Enia e i mondi paralleli (Graus Edizioni, pp. 344) di Eugenia Torino inaugura la collana Nuove Orbite che accoglierà il genere fantasy, declinato nelle sue diverse forme.

Mondi dominati da personaggi creati dalla fantasia dell’uomo: creature incantate, magiche, con poteri soprannaturali che riescono a trasportare il lettore in un’altra dimensione.

L’autrice racconta la storia di Enia

Enia è una bambina di sei anni, che in occasione di una passeggiata mattutina, che sembra essere come tutte le altre, incontra Carry, la “Principessa della foresta”.

«Enia, ora che sai della nostra presenza, devi promettermi che mai a nessuno rivelerai ciò che tu riesci a vedere. Non dovrai mai accennare della nostra presenza né tanto meno raccontare di quello che ci diremo: puoi promettermelo?».

Le parole dell’affascinante figura e la promessa che la donna chiede a Enia di mantenere restano indelebili nel cuore della piccola, la cui crescita negli anni è “accompagnata” dal segreto di quell’incontro all’insegna del mistero e della magia. Quando Enia, ormai qua si sedicenne, dopo aver ascoltato la voce del vento che sembra sussurrarle che “è il momento di andare…”, dettata dalla paura racconta la verità a sua nonna e viene meno alla promessa, si trova di fronte a una reazione completamente diversa da quella che si sarebbe aspettata. E, così, scopre la verità sul suo mondo passato.

Il viaggio che la protagonista ha deciso di intraprendere, attraversando “il portale” insieme al suo cane fedele Killo, si rivelerà un cammino fatato, in cui i nani, gli elfi, la natura e i draghi l’aiuteranno a riconoscere il suo valore di “predestinata”. L’incontro con Tohd e Jessy, amorevoli come dei genitori; l’amicizia con Juliet; il legame con il piccolo Jousci, con Minet e con il Re scriveranno l’avventura che vive Enia.

L’autrice firma un romanzo fantasy, accompagnando il lettore in un viaggio fantastico, nonché metaforico, dentro l’animo umano e le sue sfaccettature più recondite, e ricordando che la “magia”, spesso, trova spazio tra le leggi del cuore.


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