Uccise il fratello del pentito: catturato il baby boss Ascione

SULLO STESSO ARGOMENTO

Il baby boss Mario Ascione deve scontare 18 anni di carcere come pena definitiva ed è stato condannato ad un ergastolo in primo grado.

Nella serata del 3 febbraio 2021 i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Torre del Greco, con il supporto dell’Arma territoriale di Latina, hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, il trentatreenne Ascione Mario, figlio del defunto Ascione Raffaele, detto “Rafael ò Luong”, fondatore dell’omonimo clan, e di ADAMO Immacolata detta “Assunta” (già condannata in via definitiva per 416 bis).

Ascione Mario sin da giovanissimo raccoglie le redini del clan Ascione di Ercolano insieme al cognato, Giorgio Di Bartolomeo, e si allea con il clan “papale” partecipando alla quarta guerra di camorra contro il clan “birra-iacomino” che ha insanguinato il territorio Ercolanese nel 2007/2008. In quel biennio, la città degli scavi è stata teatro di numerosi agguati di camorra, con dodici vittime e numerosi feriti.

La parabola giudiziaria di Mario Ascione inizia il 24 aprile 2008, con l’arresto per associazione di stampo mafioso e la successiva condanna in via definitiva. Durante la sua detenzione è stato anche colpito da numerose ulteriori misure cautelari, tra le quali quella per il reato di estorsione aggravata.
Il 30 aprile 2020, dopo la scarcerazione dal penitenziario di Milano Opera, dove era detenuto in regime di carcere duro 41 bis O.P., è stato condannato in primo grado dal Tribunale Collegiale di Napoli a 18 anni di reclusione per il reato di tentato omicidio aggravato, commesso il 23 aprile 2008 ai danni di un affiliato del clan rivale “Birra”, reato per il quale era imputato in stato di libertà. A seguito della condanna in primo grado, la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha richiesto una misura cautelare, definitivamente accolta dalla Suprema Corte di Cassazione nella serata di ieri.
Di recente, Ascione Mario è stato anche condannato in primo grado alla pena dell’ergastolo per l’omicidio commesso l’11 febbraio 2008 ai danni di Scarrone Giorgio, fratello di Scarrone Agostino, killer del clan rivale “Birra – Iacomino” oggi collaboratore di giustizia, reato per il quale a breve inizierà il processo dinanzi alla Corte di Assise di Appello di Napoli.


Torna alla Home


Il Museo del Calcio Andrea Fortunato è lieto di annunciare l'arrivo di un nuovo pezzo d'eccezione nella sua collezione già ricca di storia e gloria calcistica. Nella prestigiosa sala tra le maglie dei grandi campioni, si unisce ora un nuovo gioiello: la maglia di Kylian Mbappé, l'attaccante fenomeno del...
Durante la trasmissione "Si Gonfia la Rete" su Radio CRC, Raffaele Auriemma ha rilasciato alcune dichiarazioni esplosive riguardanti l'allenatore Antonio Conte e il suo possibile arrivo al Napoli nella prossima stagione: "Il fatto che Conte abbia contattato Ciro Ferrara per fare il suo secondo, ovunque andrà, significa che si...
Venerdì 19 aprile dalle 10:30 alle 13:30 presso la prestigiosa “Sala dei Quadri” del Castello ducale di Sessa Aurunca. In occasione del festival Visioni che si terrà dal 4 al 7 luglio, il Comune di Sessa Aurunca in collaborazione con la casa editrice Homo Scrivens organizza il Laboratorio sul fumetto...
Palazzo Doria D’Angri è una residenza del diciottesimo secolo situata a Napoli in Piazza Sette Settembre, lungo via Toledo. Il suo stile architettonico si intreccia con il tardo barocco e il neoclassico, presentando delle linee pulite ed entrate a volta, sormontate da colonne doriche. Oggi il palazzo è la sede...

IN PRIMO PIANO