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Il calcio piange Mauro Bellugi

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Il calcio piange la morte di Mauro Bellugi.

Aveva da poco festeggiato i suoi 71 anni. Nel mese di novembre aveva subito l’amputazione di entrambe gli arti inferiori a causa di complicazioni dal covid. Aveva giocato in Inter, Napoli e Bologna.

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Bellugi e’ morto stamattina in un ospedale di Milano. Dopo essere stato contagiato dal coronavirus, era stato colpito da una trombosi. Gli erano state amputate entrambe le gambe, ma aveva continuato ad avere seri problemi. In carriera aveva vestito le maglie di Inter, Bologna, Napoli, Pistoiese, oltre che quella della nazionale con 32 presenze. Il suo unico gol in carriera con l’Inter fu in Coppa Campioni contro il Borussia Monchengladbach. “Il Covid mi ha tolto anche la gamba con cui feci gol al Borussia Monchengladbach”, aveva raccontato l’ex difensore che ai tedeschi realizzò l’unica rete della carriera, nella partita di Coppa dei Campioni del 3 novembre 1971, vinta 4-2 dall’Inter. Con grande forza d’animo Bellugi pensava comunque di poter riprendere a camminare grazie a delle protesi: “Prenderò quelle di Pistorius”, aveva detto con un sorriso.

Bellugi ha raccontato: “Il covid ha aggravato una mia malattia del sangue preesistente. Io non ho voglia di morire”. “Quando mi hanno detto i medici: ‘Sig. Bellugi ha un’ora per decidere’ – avevo le gambe nere fino all’inguine, all’improvviso la cancrena mi aveva preso tutto – ‘Che cosa vuole vivere o morire? Perché se vuole vivere dobbiamo tagliare’ – io ho detto subito che volevo vivere, di morire non avevo voglia – aveva raccontato Sportmediaset – Io scherzo su tutto. Quello che è successo a me è successo. Le cose succedono, che devi fare? Diceva un saggio: se la cosa è irrisolvibile, perché preoccuparsi? Io grazie a Dio non mi preoccupo, l’ho risolta per il momento e la voglio risolvere fino in fondo”. Bellugi era stato ricoverato in ospedale il 4 novembre scorso perché risultato positivo al Covid-19. Le sue condizioni di salute si erano aggravate nelle ultime settimane fino a richiedere l’intervento operatorio d’urgenza per complicanze sopraggiunte in seguito.

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