Come nasce un mito: il Bitcoin

Nel 2008 tante cose erano diverse da oggi: guardavamo ancora MTV perché i video musicali avevano grande importanza per la promozione di un brano, le serie TV non erano ancora così parte integrante della nostra quotidianità (nel senso che si riusciva a prescindere dal discorso!), i talent show non avevano ancora invaso Sanremo e tanto altro.

In aggiunta a questo, nessuno aveva mai sentito parlare di Bitcoin, né di criptovalute in generale.

Finché, nel gennaio del 2009, non viene emesso il primo “blocco” di questa moneta.

Ma procediamo con ordine, senza però dilungarci in modo eccessivo: nelle righe che seguiranno potrete recuperare tutte le tappe che hanno reso questa valuta quello che è oggi, ovvero un mito della finanza.

UN PO’ DI STORIA

Siamo nell’agosto del 2008 quando viene registrato un dominio online: si tratta di bitcoin.org.

Da quel momento al maggiore successo della valuta, ottenuto il 17 dicembre del 2017, di acqua sotto i ponti ne è passata moltissima.

Cosa è successo il 17 dicembre del 2017, vi state chiedendo? Semplice: il Bitcoin ha raggiunto in quella data la sua valutazione record, ben 17.000 euro. Sì, avete capito bene: se in quella data volevate acquistare un Bitcoin, ecco la cifra che avreste dovuto sborsare.

Ma procediamo per gradi.

3 gennaio 2009: il genesis block dei Bitcoin viene messo sul mercato.

Numero di pezzi: 50.

Valore: molto basso, ci si avvicina allo zero.

Una manciata di giorni dopo, viene alla luce anche la prima versione del software che si occuperĂ  di generare questa valuta.

Obiettivo: generare 40 milioni di Bitcoin entro il 2040.

Risale al 12 gennaio, invece, la prima storica transazione ufficiale in criptovaluta, avvenuta tra il misteriosissimo Satoshi Nakamoto (principale creatore del Bitcoin) e Hal Finney, uno degli sviluppatori e crittografi che si sono occupati del progetto fin dagli albori. E quanto costava, alla nascita, questa moneta? Il New Liberty Stardard stima un cambio di 1,3 Bitcoin per dollaro.

Ok, ora immaginiamo insieme cosa si sono trovati tra le mani i primi investitori: ne sarebbero bastati 20 per diventare notevolmente ricchi nemmeno un decennio dopo. A pensarci tremano i polsi e un po’ vorremmo mangiarci le mani, ma state tranquilli: siete decisamente in buona compagnia, dato che tutti gli esperti dell’epoca non facevano altro che sollevare dubbi sulla fattibilitĂ  e sull’opportunitĂ  di questa operazione.

I primi ad ottenere Bitcoin, poi, furono proprio i cosiddetti “minatori”: degli appassionati di informatica che, in cambio dello sforzo per la scrittura di parti di codice utili (anzi, fondamentali) per la creazione e la conservazione della moneta, ricevevano delle monete.

Celebre è una puntata di The Big Bang Theory, a questo proposito: i quattro protagonisti si ricordano, una volta esploso il valore dei Bitcoin, di aver collaborato alla stesura del codice e di avere da parte qualche moneta, un tesoro ora quasi inestimabile. Come potete immaginare la puntata non procede nel verso giusto, ma questo fun fact ci fa rapidamente capire quanto ormai la criptovaluta fosse sulla bocca di tutti.

E oggi? Certo, al momento acquistare Bitcoin sembra essere proibitivo e davvero non più conveniente. Ma attenzione, perché ormai vi sono talmente tante criptovalute che potrebbe essere vantaggioso tentare un investimento sulle più “gettonate”: parliamo di Ethereum, di Dash, di Litecoin, di Monero e tante altre.

Se vi state chiedendo quali applicazioni potrebbero avere queste monete nella vita reale, niente paura: sappiate che ormai sono moltissimi i beni e i servizi che sono acquistabili attraverso questo sistema.

Online e offline molte attività ci mettono a disposizione questo come metodo di pagamento tra i diversi accettati: pensate anche solo ai nuovi casinò online, con le loro slot piene di colori e i loro tanti tavoli (da poker, da baccarat o da blackjack) ai quali pagare utilizzando Bitcoin o Ethereum.

Non solo: sono diversi ormai i negozi fisici che accettano criptovalute, con pagamenti possibili attraverso degli speciali POS.

Il futuro di queste monete è roseo: per quanto non ci sentiamo di dare le stesse possibilità ai successori del Bitcoin rispetto al grandissimo successo ottenuto dalla capostipite, molti di questi nomi sono destinati a permanere nel mercato e a fruttare discrete somme a chi vorrà investirci.

Noi, per conto nostro, non possiamo che augurarvelo.

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