Foto archivio
Il gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha confermato la custodia cautelare in carcere nei confronti del 26enne nigeriano Omar Khalifa, accusato di avere violentemente picchiato e ucciso il figlio di due anni della compagna, una 29enne di origine liberiana, lo scorso 2 febbraio. L’uomo e’ accusato dell’omicidio volontario del bambino e di maltrattamenti in famiglia ai danni del bimbo e della compagna.
Secondo quanto hanno accertato i magistrati dell’ufficio inquirente casertano guidato dal procuratore Maria Antonietta Troncone, la morte del piccolo, e’ stata “l’ultima feroce e crudele estrinsecazione della violenza inaudita” da parte del nigeriano autore anche di “maltrattamenti mai denunciati prima dalla madre del piccolo, per timore delle reazioni violente da parte dell’indagato, vivendo la donna in uno stato di soggezione e sopraffazione”.
Raccapriccianti la lunga sequela di ferite inferte dal 26enne su un’anima innocente: “lesioni al volto e sul cranio, in particolare nella regione frontale alta sinistra, in regione periorbitaria sinistra, gota sinistra e destra, orecchio destro e sinistro” che hanno portato all’arresto cardiocircolatorio del bimbo nell’ospedale di Castel Volturno (Caserta) dove la mamma disperata l’aveva portato.
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