“Ha giurato di uccidermi” l’ex moglie di De Angeli, il ciclista gregario di Pantani, teme per la sua vita

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Una storia terribile di violenze e maltrattamenti nel racconto dell’ex moglie di Luca De Angeli, il ciclista gregario di Marco Pantani.

“Ha giurato di uccidermi quando uscirà dal carcere” è il grido di terrore di una donna, la paura di diventare l’ennesima vittima di una violenza annunciata. Una violenza che la giustizia ordinaria, gli ordini di restrizione, il divieto di corrispondenza dal carcere e una sentenza di condanna per maltrattamenti non sono riusciti, purtroppo, ancora a fermare. Lei si sente in pericolo. Lo è, se l’ex marito non verrà fermato e potrà mettere in atto i suoi propositi di odio verso la sua ex. E lei non vuole scegliere tra morire o nascondersi per sempre, dopo aver subìto 25 anni di vessazioni. La storia di questa donna, salvata per un ‘caso fortuito’, è una storia di una violenza inaudita, di connivenze a più livelli, di minacce dal carcere, raccontata oggi in esclusiva da Il Tirreno e dalla giornalista Ilaria Bonuccelli. L’uomo violento, disumano, ‘socialmente pericoloso’ è Luca De Angeli, 45 anni lucchese di Pietrasanta, poi trasferitosi a Massa, ciclista professionista prima di finire la sua carriera per una storia di doping, nel 2005, con una squalifica di due anni. E’ stato gregario e compagno di squadra di Marco Pantani, il ciclista maledetto che nel 2017, nel corso di una banale lite condominiale per un posto auto esplose numerosi colpi di pistola (poi risultata rubata) contro una coppia di vicini di casa. Un raid da criminale che nel 2018 ha portato i giudici a condannare De Angeli a 10 anni di reclusione. Un episodio che ironia della sorte ha allentato le catene e le violenze sulla moglie, costretta negli anni a ricorrere più volte alle cure dei medici per le botte camuffate da incidenti domestici. Quel duplice tentato omicidio ha soltanto definito la personalità di De Angeli (nel 2010 denunciato per aver preso a pugni tre vigili che lo avevano fermato per un controllo, nel 2011 accoltellato da un uomo in circostanze mai chiarite, nel 2012 arrestato per aver pestato a sangue un automobilista per una banale questione di viabilità) un uomo violento che dal 1995 – anno in cui inizia la relazione con la moglie – al 2018 ha torturato psicologicamente e fisicamente la donna, l’ha segregata in casa per gelosia, le ha vietato di avere contatti con i parenti, di andare al funerale del padre, l’ha costretta ad avere rapporti sessuali.
La storia, raccontata sulle pagine del quotidiano toscano, è di una violenza inaudita, di connivenze a più livelli, di protezione del carnefice e non della vittima, sospesa solo grazie all’acume di alcuni carabinieri che dovendo verificare se De Angeli potesse ottenere gli arresti domiciliari si sono accorti che quella donna viveva nel terrore e non aveva il coraggio di dire ‘no’ a quel ritorno del marito a casa.
Da quel giorno, l’ex moglie di De Angeli vive nel terrore che quell’uomo possa vendicarsi come ha tentato di fare durante la sua detenzione scrivendole lettere di minacce di morte, facendole telefonate con un cellulare clandestino, per incuterle terrore, affidando a persone di cui aveva carpito la fiducia, lettere minatorie indirizzate alla donna, nonostante un giudice gli avesse imposto il divieto di corrispondenza e contatti. L’ex ciclista maledetto è stato condannato – con rito abbreviato – il 30 luglio dello scorso anno a tre anni e 4 mesi di libertà vigilata con l’obbligo di curarsi. Formalmente una condanna a circa 9 anni scontata per la scelta del rito. In carcere rimane per quella condanna per il tentato omicidio della coppia di vicini. E fra qualche anno potrebbe uscire e mettere in atto i suoi propositi di vendetta nei confronti di quella donna che – affiancata da un centro anti-violenza – ha trovato la forza per denunciare 25 anni di terrore, 25 anni di disumanità fatta di frasi ‘ti picchio perchè ti amo’.
La storia di De Angeli è quella di un uomo che odia una donna non importa se è un ‘gregario’ o un campione come lo era Mario Cipollini, il ciclista di Lucca, il Re leone della velocità negli anni ’90, denunciato dall’ex moglie Sabrina Landucci che lo ha trascinato in Tribunale accusandolo di stalking, minacce e violenze. La storia di Sabrina Landucci e quella della ex moglie di De Angeli, raccontata da Il Tirreno, è quella di donne minacciate con una ‘pistola puntata alla testa’ costrette a vivere nel terrore di una vita che non è vita.
(ros. fed.) 




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