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Maradona: ‘Sulla mia lapide scriverei Grazie per aver giocato a calcio’

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“Sulla mia lapide scriverei Grazie per aver giocato a calcio” Quando Maradona intervistò Maradona.

Diego Armando Maradona cosa vorrebbe ci fosse scritto sulla sua lapide? “Grazie per aver giocato a calcio. E’ lo sport che mi ha dato più allegria, più libertà, come toccare il cielo con la mano. Grazie alla pelota. Scriverei questo sulla lapide”. Maradona lo disse una decina di anni fa durante il programma argentino “La noche del 10” quando decise di far intervistare Maradona da Maradona.

“Non sto morendo e comunque ai miei figli non lascio niente”. Così Diego Armando Maradona in una delle più discusse interviste rilasciata mesi fa. ‘El Diez’, come era soprannominato, aveva compiuto 60 anni lo scorso 30 ottobre e all’inizio di novembre era stato operato per la rimozione di un ematoma subdurale al cervello. Un patrimonio stimato di 275 milioni di dollari il suo. “Tutto quello che ho guadagnato lo donerò e lo daranno a qualcun altro quando morirò. Ma ora no, perchè sto benissimo”.

Dopo quell’intervista, la figlia Giannina gli aveva risposto “lo stanno uccidendo senza che se ne accorga, a forza di sedativi, ridotto dalle donne da leone a coniglio”. Il Pibe, altro soprannome del calciatore considerato il più forte della storia, recentemente aveva dichiarato di essere “orgoglioso di Mertens che ha superato il mio record, ora riporta lo scudetto a Napoli”.

Negli ultimi giorni di vita i familiari e l’entourage avevano notato Maradona “molto ansioso e nervoso”, motivo per cui era stata ripresa l’idea di trasferirlo per la sua riabilitazione a Cuba, dove aveva già passato alcuni anni a combattere la sua dipendenza dalla cocaina. Lo scrive il Clarin, ricordando come il numero 10 sia morto a causa di un arresto cardiorespiratorio nella sua casa nel barrio di San Andrés a Buenos Aires, dove si era stabilito giorni fa dopo l’operazione alla testa a cui era stato sottoposto per un ematoma subdurale. Maradona è morto intorno a mezzogiorno, ora locale, dopo che i medici che lo hanno assistito hanno cercato di rianimarlo senza successo.


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