La provincia di Caserta si colloca nelle prime posizioni in Italia per operazioni sospette nei primi sei mesi del 2020.
A segnalarlo è un'analisi della Fabi, Federazione autonoma dei bancari italiani. In tutto il sistema finanziario italiano, le segnalazioni di operazioni sospette lavorate dalle banche nei primi sei mesi del 2020 hanno raggiunto la cifra di quasi 50 miliardi di cui il 99% relativo al rischio riciclaggio e il restante 1% al rischio di finanziamento del terrorismo.
Ben 381 istituti di credito sono stati interessati dall'invio dei dati alle autorità competenti, confermando che in un momento in cui le attività sommerse continuano a dilagare nel nostro Paese, continuano anche a essere ben presidiate dallo stesso personale bancario, chiamato più che mai a innalzare i presidi del rischio riciclaggio e non solo relativamente alle operazioni allo sportello.Potrebbe interessarti
Caserta, sgominata la "piazza dello spaccio" gestita dagli africani: 22 arresti
Beni confiscati alla camorra: nel complesso di Zagaria nascerà un incubatore di start-up
Santa Maria Capua Vetere: picchia la compagna incinta, denunciato un 20enne
Droga nascosta nella Matrioska: 38enne arrestato ai domiciliari nel Casertano
In rapporto alla popolazione, a livello provinciale sono Milano (5.223), Napoli (4.680), Roma (5.992) e a seguire Caserta (1.088) e Prato (411) a collocarsi nelle prime posizioni. Il bisogno disperato di liquidità di aziende e privati ancora e sempre più in difficoltà corre il rischio, ancora una volta, di fare spazio a circuiti economici poco legali e a un sistema finanziario alternativo chiamato usura.





