Fila davanti la libreria e casa editrice Dante & Descartes di Napoli subito dopo l'assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura, alla poetessa stetunitense Louise Gluck.
"Qui non ha mai chiamato nessuno.Potrebbe interessarti
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"Sono qui a festeggiare con Antonella Cristiani, che ha curato con me il libro della Gluck. A farcela scoprire - racconta - è stato un mio amico fraterno, Josè Vicente Quirante Rives, che l'ha pubblicata in Spagna con la sua casa editrice che, guarda caso, si chiama Partenope. Un giorno mi ha chiamato e ha insistito: "E' un libro necessario per Napoli". Lo abbiamo letto in spagnolo, in inglese, abbiamo iniziato le prove di lettura in italiano e le abbiamo mandate all'autrice, che difendeva giustamente ogni parola e virgola della sua poesia. E' uno straordinario dialogo con la morte, un esempio altissimo, che riprende la classicità con una sensibilità contemporanea: eppure l'autrice non era mai stata sul lago d'Averno, porta d'accesso agli Inferi secondo la mitologia, che è proprio vicino a Napoli, Per questo era uno scandalo che non fosse stato tradotto e abbiamo cercato di porre rimedio. E ovviamente abbiamo invitato Louise Gluck a venire a visitarlo". In poche ore, racconta ancora Di Maio, "abbiamo venduto 80 copie di 'Averno' qui e all'altra filiale, in piazza del Gesù, dove c'è mio figlio. Mi sembra un piccolo miracolo napoletano. Ne ho ancora 600 da parte, ma dalle grandi catene come Feltrinelli e Hoepli me ne hanno già chieste cinquemila.
Nella distribuzione - assicura - cercherò però di avvantaggiare le piccole librerie indipendenti, quelle che magari me ne chiederanno una sola copia. Siamo orgogliosamente distanti dai centri industriali di decisione della cultura a perdere del Nord: quello non è sapere, è consumo. Noi, invece, vogliamo avere lettori".

                                    



