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Disagi al “Da Procida” di Salerno. La rabbia degli infermieri in una lettera aperta

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«Siamo in guerra si ma a pagare sono gli infermieri del fronte “G. Da Procida”.

In un contesto già grave dove in Campania si registrano più di 2000 contagi al giorno, l’azienda ospedaliera Ruggi d’Aragona di Salerno manda al fronte infermieri neolaureati e neofiti in rianimazione Covid all’ospedale “Da Procida” senza la possibilità di essere affiancati da personale esperto di rianimazione. Questo stesso personale, tra l’altro in deficit di organico, non ha neanche la possibilità di avere un armadietto o una poltrona su cui potersi sgranchire 10 minuti. Vi è solo una stanza vuota dove poter appoggiare i propri oggetti personali senza nessuna custodia. Una situazione paradossale considerando che all’interno dell’azienda vi sono infermieri esperti di rianimazione (vedi infermieri della rianimazione dell’ospedale di cava) dove per qualche strano e ingiustificato motivo sono ancora al loro posto nonostante sia stata chiusa da diversi giorni.»

A questo si aggiunge la mancanza di divise e la stanchezza del personale che crea spesso anche incomprensione tra colleghi e medici, stressati dal superlavoro e dalle condizioni in cui si è costretti ad operare.

Intanto la Deputata Virginia Villani del MoVimento 5 Stelle: “A causa del boom di contagi in Provincia di Salerno, i pazienti Covid 19 in quarantena domiciliare nel territorio dell’Agro Sarnese Nocerino sono abbandonati a sé stessi: l’Asl Salerno intervenga con il potenziamento delle Usca e con risorse adeguate”.

il Comunicato Stampa ufficiale:

“In un momento così delicato, la collaborazione tra le istituzioni è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di salvaguardia e tutela della salute dei cittadini. Dalle segnalazioni ricevute dai cittadini, emergono difficoltà di comunicazione tra ASL e medici di base: tali pazienti infatti, se non di propria iniziativa e con numerose difficoltà, lamentano la mancata possibilità di comunicare alle istituzioni sanitarie, l’insorgere di nuovi sintomi. Nonostante l’egregio lavoro del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Salerno, ritengo inopportuno, visto il numero elevato di positivi, concentrare la gestione dei casi Covid19 in quarantena domiciliare, nelle mani di una sola dirigente, come sta avvenendo ora. La dirigente interessata infatti, senza le adeguate risorse a disposizione, non riesce a rispondere alle esigenze di tutti, diventando molte volte irreperibile per i pazienti – dichiara la Deputata Villani – Inoltre, lo stesso personale Usca, non è in grado, per esiguità del numero di risorse disponibili, di rispondere a tutte le esigenze dei pazienti in quarantena domiciliare. I pazienti Covid19 interessati hanno segnalato la difficoltà di reperire beni di prima necessità al proprio domicilio, se non con l’aiuto di parenti. In tale modo però si espongono altre persone al rischio contagio e ciò è inaccettabile. Gli unici servizi garantiti sono quelli di raccolta speciale dei rifiuti in modalità porta a porta e di sanificazione dei locali, mentre gli altri servizi, come spesa a domicilio, fornitura di beni per l’igiene personale e di beni di prima necessità, non sono garantiti. Inoltre, non vi è neppure una tempestività di comunicazione in merito ai tamponi di controllo effettuati dai pazienti presso le strutture dell’ASL di Salerno, con ritardi ingiustificati che ledono il diritto dei degenti Covid19 di tornare alla loro vita dopo aver superato la patologia”.


Articolo pubblicato il giorno 30 Ottobre 2020 - 14:22


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