Democratici e Progressisti in Campania diventano associazione.
Non disperdere il patrimonio umano che, durante la campagna elettorale per le elezioni regionali campane, si è ritrovato a condividere programma ed idee di Democratici e Progressisti, è la conclusione che emerge dall’assemblea post elezioni dei Democratici e Progressisti della Campania.
“Il risultato, nonostante ci fossimo mossi in ritardo, nonostante ancora una volta si sia dovuto presentare un nuovo simbolo, è da considerare una base utile su cui fondare la decisione di organizzare l’Associazione deiDemocratici e Progressisti per la Campania. Abbiamo messo in campo idee, proposte ed entusiasmo, abbiamo scritto una pagina di bella e buona politica, di impegno pulito e disinteressato al servizio della Campania e per la soluzione di problemi che hanno un peso sulla vita delle persone. Nel nostro programma aperto, a cui ci rifacciamo integralmente, abbiamo indicato con concretezza e competenza le emergenze e le priorità.
La pandemia ha scoperchiato la fragilità di modelli di sviluppo e sociali, insieme con l’emergenza ambientale ci ha richiamato all’evidenza che senza cambiamenti radicali saremo sempre più esposti e che la vita sul pianeta proprio per effetto di tale emergenza diventerà più dura.
Le sfida ha una portata inedita e la politica e il sistema produttivo e economico non appaiono preparati a reggerla. Sarà la capacità di misurarsi e governare questi processi che deciderà chi prevarrà tra le forze di sinistra e progressiste e la destra populista.
Il voto del 20 settembre presenta a più facce: dimostra che quando la coalizione di governo si presenta compatta viene premiata, che il Pd tiene meglio rispetto alle previsioni ed evita - per il momento - la conta interna; che si è aperta nei 5 stelle una discussione nuova sulle alleanze; che la sinistra ne esce, invece, mortificata non tanto per i consensi ricevuti ma per le sue divisioni che, nei fatti, hanno determinato che fosse esclusa dai Consigli Regionali.Potrebbe interessarti
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Occorrerà,ed è ciò che è parso evidente nella definizione degli ultimi DCPM, trovare un equilibrio nel definire da parte del Governo le priorità e un piano di rilancio sulla base delle risorse che l’Europa ha reso disponibili, un piano forte e credibile. Se ciò non dovesse accadere noi rischiamo di essere “spiazzati socialmente””. Una riflessione che è anche un monito per i prossimi appuntamenti elettorali “il Pd e De Luca hanno perso l’occasione per avviare un percorso nuovo, selezionando le forze con cui allearsi, chiudendo alle liste di stampo familistico, che la coalizione così come è emersa appare dai tratti indistinti, che le stesse modalità con cui si sono raccolte le preferenze richiederebbe, soprattutto dentro il PD, una seria riflessione.
A fronte di questa situazione e anche per gli appuntamenti nazionali e regionali che ci attendono, dobbiamo continuare a stare in campo, a lavorare per realizzare quanto abbiamo proposto nel programma.
L’Associazione dei Democratici e Progressisti che oggi avvia il suo percorso, con l’apertura della fase delle adesioni per diventarne socio, deve rappresentare un luogo - non un altro piccolo partitino - che, insieme ad altre esperienze che già operano, lavora, anche sulla base anche di un auspicabile e rinnovato rapporto con ArticoloUNO, per unire il mondo progressista e della sinistra, le esperienze legate al sociale, quanti si battono per i diritti, per l’ambiente.
Il risultato elettorale ci fa respirare e di questo bisognerebbe approfittarne al fine di aprire una fase per rendere più strutturata l’alleanza con il M5S e soprattutto per rilanciare il processo costituente di una nuova forza politica”.Tre le proposte in campo su cui lavorare : un invito alle esperienze simili che già esistono in Emilia-Romagna e in Sicilia per promuovere iniziative collegiali; tavoli di lavoro in vista delle scadenze elettorali a partire dai comuni di Napoli, Benvento, Salerno e Caserta; un osservatorio regionale sull’attuazione del programma.





