A Napoli si contano i danni dopo la notte di guerriglia: indagine sui violenti

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A Napoli si contano i danni dopo la notte di proteste contro il lockdown annunciato dal Governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Inchiesta da parte della magistratura per individuare i responsabili.

 

“Questa sera abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell’ordine. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, puo’ in alcun modo giustificare la violenza”. Cosi’ il questore di Napoli Alessandro Giuliano sulla guerriglia urbana in citta’. Le forze dell’ordine stanno prendendo visione dei filmati realizzati durante gli scontri e quelli delle telecamere di sorveglianza pubbliche e private. Si cerca di individuare i violenti. Molti erano incappucciati e con il volto coperto dalle mascherine (ma non tutti). Si pensa vi sia stata l’infiltrazione della criminalità organizzata e di elementi contigui. L’indagine mira a capire cosa e chi si nasconde dietro gli scontri.

A due ore dalle scene di guerriglia urbana, la situazione è tornata relativamente calma, anche se gli agenti delle forze dell’ordine, in tenuta antisommossa, continuano a presidiare la zona. I vigili del fuoco hanno provato a intervenire dopo che alcuni cassonetti erano stati dati alle fiamme, ma sono stati respinti da un gruppo di persone che protestava. La manifestazione di protesta era partita da diversi commercianti, che volevano esprimere in maniera pacifica il proprio dissenso nei confronti delle misure restrittive della Regione, ma nel corteo si sono inseriti anche giovani incappucciati o con il viso coperto dalle mascherine.



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    La manifestazione infatti e’ degenerata subito con un fitto lancio di pietre contro la polizia che ha risposto con cariche di allegerimento. Poi da gruppi di giovani incapucciati e’ partito all’assalto delle auto delle forze dell’ordine con azioni collaudate che tanto ricordano gli scontri tra ultra’: vettura accerchiata, apertura delle portiere e pugni, calci e cinghiate sferrati agli occupanti. Molte scene sono state riprese dai cittadini terrorizzati che hanno assostito alla guerriglia dai balconi delle case nelle strade limitrofe a via Santa Lucia e via Cesario Console.

    I manifestanti con la tipica organizzazione da guerriglia avevano posto una barriera di cassonetti della raccolta differenziata lungo via Santa Lucia, e poi appiccato il fuoco. I manifestanti – in numero estremamente superiore a quello delle forze dell’ordine in assetto antisommossa – hanno compiuto atti vandalici anche contro diverse vetture ferme. Tutti con il volto coperto dalle mascherine, alcuni anche con una maschera di cartone che riproduce il volto di De Luca. L’iniziativa  era nata sui social nelle chat studentesche, si e’ ingrossata in poche ore con adesioni di ogni tipo e, a differenza delle proteste attuate dai commercianti napoletani e salernitani, ha assunto caratteri violenti. Quella che doveva essere la prima notte di coprifuoco si e’ trasformata cosi’ in un lungo scontro tra manifestanti e forze dell’ordine, i primi in numero preponderante. Una vettura della Polizia municipale di Napoli e’ stata danneggiata dai partecipanti al corteo. Cassonetti rovesciati per protesta anche in periferia, nel quartiere di Chiaiano.

    “Come governo stiamo concentrando le forze per aiutare gli italiani onesti. Esercenti, baristi, imprenditori, operai, non protestano in questo modo. Chi aggredisce la Polizia è un delinquente. Niente altro”. Lo scrive su twitter il Sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia pubblicando le immagini di alcune persone mentre aggrediscono degli agenti di polizia, nel corso della manifestazione di protesta di Napoli di questa notte.

    “Ancora una volta le Forze dell’Ordine sono state vittima della violenza di chi è convinto di poter manifestare il proprio dissenso aggredendo gli agenti”. Così in una nota Domenico Pianese, segretario generale del Sindacato di Polizia Coisp, dopo le proteste a Napoli. “È intollerabile che questi facinorosi, mascherati da paladini della giustizia in un momento di forte disagio sociale, cerchino lo scontro le Forze dell’Ordine per il solo gusto di mettere a ferro e fuoco una città. Auspichiamo perciò che tutta la classe politica, in maniera trasversale, prenda le distanze da quello che sta accadendo in queste ore a Napoli”, conclude.

    “Quello che sta avvenendo in Campania non e’ accettabile. Comprendo l’esasperazione e i timori di tanti cittadini per la difficile situazione che stiamo vivendo, ma non posso credere che siano i commercianti gli autori di quella folle guerriglia urbana alla quale stiamo assistendo, quanto piu’ persone che vogliono creare disordini”. Lo scrive il capo politico M5S Vito Crimi su Fb. “Occorre mantenere la calma, evitare lo scontro, stare al fianco di chi sta soffrendo per il momento che stiamo attraversando. Rivolgo anche un appello al governatore De Luca, affinche’ si rivolga ai cittadini campani con maggiore spirito distensivo e minore aggressivita’. Non e’ giusto esasperare ulteriormente un popolo gia’ fortemente provato da questa dura esperienza. Adesso e’ necessaria la massima serieta’ e collaborazione fra istituzioni”, prosegue Crimi. “Servono sicuramente misure forti di contrasto al diffondersi del virus, ma devono essere equilibrate e ponderate. Credo poi che le Regioni debbano oggi preoccuparsi di gestire al meglio il sistema sanitario a loro affidato, che in molti casi sta dimostrando deficit mai sanati. Esprimo infine – conclude – massima solidarieta’ alle forze di polizia, che stanno cercando di riportare ordine e sicurezza in città”.


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