Lo si legge in una nota dell’Associazione nazionale magistrati commentando lo scambio di persona tra il magistrato stabiese e l’ex componente del Consiglio di Stato condannato ad 11 anni per corruzione avendo pilotato almeno tre sentenze al Consiglio di Stato. “Un’omonimia più volte segnalata dal collega, che nonostante ciò si vede ancora esposto alle gravi conseguenze, per la sua reputazione e il suo onore, di un’associazione a fatti cui è assolutamente estraneo. Eppure un simile errore sarebbe evitabile dagli organi di informazione anche solo facendo ricorso a quel minimo di rigore e di verifica che dovrebbero caratterizzarne il loro lavoro. Al collega Nicola Russo la nostra solidarietà” conclude la nota dell’Anm.
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