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Agguato a Castel Volturno: ucciso un migrante, un altro ferito

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Castel Volturno. Ucciso in un agguato, ferita anche un’altra persona: è stata portata in clinica. Il sindaco sul posto: “Situazione molto preoccupante. Dopo il lockdown sono aumentate le presenze di stranieri irregolari”.

 

Un morto ed un ferito al termine di una sparatoria avvenuta nel pomeriggio in via Brescia Castel Volturno. Stando ad una prima ricostruzione, un commando è entrato in azione nella traversa di via Venezia ed aveva ben presente il proprio obiettivo: ma davanti a loro si sarebbe presentata prima un’altra persona, che è stata ferita alle gambe. Poi hanno messo nel mirino la vittima designata ed hanno esploso diversi colpi di arma da fuoco uccidendolo. Si tratta di un migrante. Il ferito è stato trasportato al Pronto soccorso della clinica Pineta Grande di Castel Volturno: le sue condizioni non sono gravi tanto da far temere per la sua vita.

Sul luogo della tragedia si sono portati i carabinieri della compagnia di Mondragone a cui sono affidate le indagini. Sono state ascoltate alcuni residenti della zona per cercare di ricostruire quanto accaduto poco prima delle ore 18,30 e definire il “modus operandi” del commando. L’ipotesi è che si possa trattare di un regolamento di conti, anche se gli investigatori non escludono alcuna pista.

Il sindaco preoccupato: “Irregolari aumentati notevolmente dopo il lockdown”. In serata è arrivato in via Brescia anche il sindaco di Castel Volturno, Luigi Petrella: “E’ un fatto preoccupante, perché da tempo non viviamo fatti del genere” ha affermato a Casertanews, manifestando anche la sua preoccupazione per le presenze sul territorio: “Ho la sensazione che dopo il lockdown ci sia stato un ulteriore aumento degli irregolari. A novembre, grazie ad una stima che era stata richiesta alla società che si occupa della raccolta rifiuti, era emerso che sul territorio vi erano almeno 20mila persone non censite. Ma credo che questo numero andrà rivisto ancora. Ed in queste condizioni diventa davvero difficile amministrare un territorio vasto, sopratutto perché non abbiamo uomini a disposizione. Qui non si tratta di stranieri o meno, ma devo ammettere che oggi non riusciamo ad avere il controllo completo della situazione: non sappiamo quanti ne sono, chi sono e dove sono”.

 Gustavo Gentile


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