Tamponi, pediatri di famiglia: 'In vista della riapertura delle scuola test veloci e certezze per le famiglie campane, non si può risolvere tutto con la quarantena'
“Con l’aumento significativo dei casi positivi di questi giorni in Europa, siamo di fronte ad una vera e propria prova generale, che ci sta consentendo di valutare la tenuta del sistema sanitario regionale, che sarà messo a dura prova alla riapertura delle scuole.Potrebbe interessarti
Salerno, blitz antidroga in via Mantegna: scoperto laboratorio in casa, due giovani arrestati
Terra dei Fuochi, maxi blitz di Polizia ed Esercito: 12 denunce e sequestri a Scampia e Melito
Caserta, omicidio e lesioni: processo al chirurgo Stefano Cristano per i casi Iannotta e Di Villo
Caserta, morto dopo 4 giorni in ospedal l'operaio caduto dal tetto ad Arienzo
In vista della riapertura delle scuole questo modello è impensabile, bisogna garantire invece tamponi rinofarongei in tempi celeri e certi”.
A chiedere un cambiamento di rotta, per voce del vice presidente nazionale Antonio D’Avino, sono i pediatri di famiglia della FIMP, seriamente preoccupati per il possibile scenario epidemiologico successivo alla riapertura delle scuole.
In modo particolare, a destare preoccupazione è la constatazione che i tempi che intercorrono dalla prescrizione da parte del pediatra di famiglia del tampone, ancora non a regime, alla sua refertazione sono eccessivamente lunghi.
Tre le misure che i pediatri di famiglia chiedono con forza: possibilità di prescrivere direttamente i tamponi rino-faringei, certezza che i tamponi siano eseguiti entro 24 ore dalla richiesta e che contestualmente siano processati e i risultati inviati in tempi rapidi sia al pediatra che all’assistito. “Con l’autunno e la riapertura delle scuole - dice D’Avino - i bambini con sintomi simil influenzali saranno moltissimi.
Se non si garantirà alle famiglie esecuzione di tamponi e loro refertazione in tempi certi andremo verso un disastro. Non è pensabile che i bambini e i genitori, ai primi episodi febbrili dopo l’apertura delle scuole, rischino di rimanere in quarantena e che debbano aspettare un generico impegno delle Asl a procedere ai tamponi”. Per i pediatri quello di questi giorni deve essere considerato come un test dal quale imparare. “La Regione Campania - spiega il vice presidente FIMP - ha dimostrato di saper arginare il rischio di contagio nei mesi più critici della pandemia; se vogliamo consolidare questo risultato dobbiamo continuare a fare squadra. Aspettiamo di essere convocati ad horas in Regione, per codificare le procedure nell’interesse della popolazione pediatrica campana. Se non si concorderà una programmazione adeguata, non ci sono alternative e il rischio che il sistema scuola imploda è fortissimo”.





