Speranza_ Foto di repertorio
“Io sono ottimista – si sbilancia -, anche se prudente e cauto. Il nostro Servizio sanitario nazionale si è molto rafforzato. La situazione non è paragonabile a quella di febbraio-marzo, quando avevamo una curva di contagi fuori controllo e non avevamo un apparato pronto a tracciare e isolare i casi”. Inoltre “abbiamo deciso il lockdown perché ad un certo punto abbiamo avuto la sensazione che andasse in collasso il servizio sanitario. In Italia avevamo cinquemila posti di terapia intensiva, ora sono raddoppiati.
La valutazione mia e dei colleghi europei è che non avremo questa ricaduta, quanto più riusciremo a tenere in salvaguardia gli anziani e i più fragili”. E se si moltiplicano i focolai? “Lo valuteremo. Per fare una zona rossa deve esplodere un territorio. E non lo vedo. Vedo una diffusione e non un’esplosione”. Insomma, c’è la presa d’atto che “siamo in fase di convivenza col virus prendendoci dei rischi, il tasso zero contagi non esiste. Per azzerarlo ci voleva un lockdown per altri 3-4 mesi. Dobbiamo controllarlo ed evitare rischi inutili”.
Il servizio sanitario” aggiunge, “si e’ molto rafforzato” e lo scenario e’ diverso da quello di inizio epidemia quando “abbiamo avuto la sensazione che andasse in collasso”. “In Italia avevamo cinquemila posti di terapia intensiva, ora sono raddoppiati”, dice, “la valutazione mia e dei colleghi europei e’ che non avremo questa ricaduta quanto piu’ riusciremo a tenere in salvaguardia gli anziani e i piu’ fragili”.
Poi un appello ai giovani: “Dateci una mano a tenere sotto controllo i contagi per tutelare genitori e nonni quando tornate dalle vacanze: non esagerate”. Il Ministro rilancia l’utilizzo della app Immuni, scaricata su 5 milioni di dispositivi. “Dobbiamo insistere” dice, “devono aumentare perche’ ha una sua utilità”.
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