Dieci avvisi di garanzia con l’accusa di omicidio colposo nei confronti dei medici che hanno avuto in cura durante il periodo di coronavirus un uomo di 75 anni Piano di Sorrento morto dopo 22 di agonia tra ritardi per il tampone e inadempienze. Il pm Antonio Barba, della Procura di Torre Annunziata, ha disposto la riesumazione del cadavere di Luigi Starita per effettuare l’autopsia e quindi come atto dovuto ha spedito gli avvisi di garanzia a tutti i medici che lo avevano avuto in cura tra gli ospedali di Sorrento e il Loreto Mare, compreso il medico di famiglia.
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La vicenda viene ricostruita da Il Mattino che riporta anche i nomi degli indagati. Si tratta di Federico Coppola, medico di famiglia. Ma anche medici e sanitari dell’opedale di Sorrento, Rossana Galasso, Elvira Giaquinto, Pietro De Nicola, Luca Allocca, Maurizio D’Antonio e Vincenzo Terrone. Evivia infine quelli del Loreto mare, vale a dire Giovanni Spagnuolo, Barbara Primerano, Salvatore Visconti. L’inchiesta nasce dalla denuncia di Viviana Starita, figlia di Luigi, attraverso l’avvocato napoletano Gennaro Razzino.
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