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Un relazione, quella relativa al secondo semestre del 2019, che non lascia alibi all’ex maggioranza capeggiata dall’ex sindaca Fiorella Esposito e in cui la DIA certifica l’evidente condizionamento della compagine amministrativa attraverso amministratori di maggioranza compiacenti, un dirigente nominato con art. 110 (nomina fiduciaria) dalla Esposito nonostante fosse indagato e la gestione delle pompe funebri. Si lege nella relazione che “Passando al Comune di Arzano, il cui consiglio comunale è già stato sciolto per condizionamenti di tipo mafioso nel 2008 e nel 2015, il Prefetto ha rilevato alcuni profili di continuità tra l’amministrazione sciolta nel 2015 e quella del 2019.
Viene, in particolare, evidenziato che “alcuni legami e frequentazioni tra amministratori e soggetti contigui alla criminalità, già emersi all’esito dell’accesso ispettivo disposto nel 2015, risultano ancora oggi stabili”. Anche in relazione all’apparato burocratico sono emerse gravi e diffuse criticità: nell’arco di un anno, si sono avvicendati ben sei segretari comunali, circostanza che attesta l’esercizio discontinuo delle funzioni di collaborazione e di assistenza giuridico – amministrativa con ripercussioni anche sulle attività gestionali dell’ente. Ripetute irregolarità sono state riscontrate anche in relazione al settore urbanistico-appalti pubblici il cui dirigente, gravato al momento della nomina da due procedimenti penali, è stato assunto per «individuazione diretta». Dalla relazione prefettizia si evince come anche il settore competente al rilascio dei titoli autorizzativi per il servizio di onoranze funebri sia stato condizionato dall’ingerenza della criminalità organizzata. È significativa, in proposito, la vicenda di un’azienda – i cui titolari sono riconducibili ad ambienti criminali – che, sebbene sprovvista dei prescritti titoli autorizzativi, ha regolarmente esercitato l’attività d’impresa, ottenendo dall’ente i nulla osta ai seppellimenti. A ciò si aggiunga che, nei confronti della citata ditta, l’Ente non ha effettuato i dovuti controlli, esperiti invece nei confronti di altri operatori del settore”.
Giovanni Buonomi
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