In questi ultimi mesi è quasi normale leggere ogni giorno qualche notizia che riguarda Tik Tok e Trump ,il famoso social (cinese?) che è il più usato al mondo.
Oramai ci sono quasi tutti su Tik Tok,dal politico locale fino al VIP di fama mondiale.
Ed è normale che ci siano detrattori,critiche e quant’altro.
Ma l’altro giorno chi si è scagliato pesantemente contro Tik Tok è stato il collettivo di Anonymous che ha consigliato a tutti gli utenti di TYik Tok di disinstallare immediatamente l’app di ByteDance (l’azienda sviluppatrice dell’app) perchè appunto è parte di un colossale progetto per spiare gli utenti di tutto il mondo ad opera della Cina.
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Il campanello d’allarme sarebbe stato una funzione che in sintesi legge costantemente i nostri appunti , anche quando non usiamo tik tok e che grazie al nuovo sistema operativo della Apple ios 14 ha permesso ad alcuni sviluppatori di “accorgersi” dell’atteggiamento invasivo dell’app.
E oggi a buttare benzina sul fuoco ci ha pensato Mike Pompeo,il Segretario di stato americano , che nel corso di un’intervista rilasciata a Fox News ha detto “Stiamo prendendo la cosa molto seriamente“, riferendosi al fatto che il Governo Americano starebbe per bannare e dunque bloccare l’app Tik Tok dagli Stati Uniti, non escludendo che il ban possa essere esteso anche ad altre app cinesi.
“Non voglio anticipare il Presidente, ma è qualcosa a cui stiamo guardando“, ha spiegato Pompeo, aggiungendo la decisione che l’Amministrazione Trump sta per prendere nei confronti del social:
“Se volete che le vostre informazioni private cadano in mano al Partito Comunista Cinese, allora dovreste scaricare l’app“.
Con questa battuta Mike Pompeo ha sostanzialmente spiegato anche la motivazione del perchè Tik Tok rischia di essere bannata ovvero perchè potrebbe essere una minaccia alla sicurezza nazionale e della protezione dei dati personali.
Ciò nonostante e per dimostrare che l’app sia “genuina la società proprietaria ByteDance ha più volte manifestato l’intenzione di trasferire la propria sede al di fuori dei confini nazionali.
E nemmeno la nazionalità americana del neo-CEO Kevin Mayer (ex Disney) non sarebbero state considerate da Washington condizioni sufficienti per ritenere sicura la piattaforma. In pratica: se l’India banna TikTok, perché non devono farlo a maggior ragione gli Stati Uniti?
Comunque questa decisione potrebbe anche essere vista come rappresaglia a causa della “Guerra Commerciale” che c’è tra Cina e USA e quindi Tik Tok diventa “sacrificabile” per colpire ancora una volta la Cina
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