Il pentito: 'I Cesaro sanarono un abuso edilizio e il proprietario passò dalla sinistra al centro destra'. Un "cambio di casacca" radicale dal centrosinistra al centrodestra, in vista delle comunali del 2012, come contropartita di una sanatoria edile ottenuta dopo avere costruito abusivamente un intero piano di un palazzo di sua proprieta'.
Emerge anche questo dalle indagini dei carabinieri del Ros che hanno consentito di fare luce sull'intreccio politico mafioso a Sant'Antimo, citta' a Nord di Napoli, finita ieri al centro di un' inchiesta della Procura Antimafia partenopea.Potrebbe interessarti
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Il soggetto in questione, dice ancora Lamino, e' legato al clan Verde, circostanza che gli conferisce una certa capacita' di imporsi. "...e' legato ad esponenti del clan Verde e in particolare a Verde Mario, detto 'il tipografo'", dice ancora il collaboratore di giustizia. Lamino spiega ai pm e al Ros che gestisce alcune attivita' ma che fa anche l'usuraio. Il suo passaggio dal centrosinistra al centrodestra fece scalpore all'epoca, e fu frutto di un accordo che, ancora una volta, avrebbe visto come determinante l'intercessione di Antimo Cesaro presso l'Ufficio Tecnico Comunale: il soggetto, dice Lamino, "...aveva acquistato un palazzo in via.... dove abita tuttora... durante i lavori lo stesso realizzo' un piano ulteriore a quello consentito". Il "pentito" riferisce anche che il capo dell'ufficio tecnico del Comune, sollecitato da Antimo Cesaro, rese possibile una sanatoria per quello stabile, e grazie a questo importante favore il proprietario dello stabile decise di passare dal suo schieramento a quello del centrodestra. ("Proprio dopo l'ottenimento di questo favore ... si decise a transitare nelle fila del centrodestra. Io sono a conoscenza di questa cosa - afferma - perche' e' stato lo stesso a confidarmela"). La vicenda e' collocata temporalmente tra il 2013 e il 2014. Lamino sottolinea, infine, "...che quando Cesaro Antimo mando' a chiamare" il capo dell'ufficio tecnico "per incaricarlo di questa vicenda si rivolse a me per portare l'ambasciata".





