Speranza_ Foto di repertorio
Lo annuncia il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso del suo intervento agli Stati generali dell’Economia. Secondo il ministro gia’ in autunno arriveranno le prime dosi. “Il vaccino e’ lunica soluzione. Questo vaccino e’ il candidato piu’ promettente, nasce dagli studi dell’Universita’ di Oxford e coinvolgera’ nella fase di sviluppo e produzione anche importanti realta’ italiane di Pomezia e Anagni”, aggiunge Speranza. L’Azienda ha recentemente concluso accordi simili con il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations e Gavi the Vaccine Alliance per 700 milioni di dosi e ha concordato un accordo di licenza con il Serum Institute of India per la fornitura di un ulteriore miliardo di dosi, principalmente destinate ai paesi a basso e medio reddito. La capacità produttiva totale è attualmente pari a due miliardi di dosi. L’Università di Oxford ha annunciato il mese scorso l’inizio di una sperimentazione clinica di fase II/III con AZD1222 nel Regno Unito su una popolazione di circa 10.000 volontari adulti.
Ulteriori studi clinici di fase avanzata dovrebbero iniziare in altri Paesi. AstraZeneca riconosce che il vaccino potrebbe non funzionare, ma è comunque impegnata a far avanzare rapidamente il programma clinico e ad aumentare la produzione a rischio. ChAdOx1 nCoV-19 – ora noto come AZD1222 – è stato sviluppato dal Jenner Institute dell’Università di Oxford, in collaborazione con l’Oxford Vaccine Group. Esso utilizza un vettore virale di scimpanzé con deficit di replicazione basato su una versione indebolita di un comune virus del raffreddore (adenovirus) che causa infezioni negli scimpanzé e contiene il materiale genetico della proteina spike SARS-CoV-2. Dopo la vaccinazione, viene prodotta la proteina spike superficiale, la quale attiva il sistema immunitario affinché attacchi il virus COVID-19 se questo dovesse in seguito infettare l’organismo. Il vettore adenovirus ricombinante (ChAdOx1) è stato scelto per generare una forte risposta immunitaria già da una singola dose e non è replicante, non può quindi causare un’infezione nell’individuo vaccinato. I vaccini prodotti con il virus ChAdOx1 sono stati finora somministrati a oltre 320 persone e si sono dimostrati ben tollerati, sebbene possano causare effetti indesiderati temporanei, come febbre, sintomi simil-influenzali, mal di testa o dolore al braccio.
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