Primo Piano

Carcere di Santa Maria: arrivano 100 agenti del Gom. Il capo del Dap visita il poliziotto ferito

Pubblicato da
Condivid

Circa 100 uomini del Gom, Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria, sono stati inviati al carcere di Santa Maria Capua Vetere  dove ieri è stata inscenata una rivolta da parte di una cinquantina di detenuti che hanno preso il controllo del reparto Danubio per alcune ore.

 

Lo fa sapere il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Osapp. Ieri sera si sono recati al carcere sammaritano anche il capo del Dap, Bernardo Petralia, che con il vicecapo Roberto Tartaglia ha incontrato il provveditore della Campania Antonio Fullone, la direttrice del carcere Elisabetta Palmieri, il capo del Gom generale Mauro D’Amico e il comandante di reparto Gaetano Manganelli.

Intorno alle 23 Petralia e Tartaglia hanno incontrato l’agente della polizia penitenziaria, ferito ieri da un detenuto: Petralia e Tartaglia si sono recati nell’abitazione dell’agente, da poco dimesso dall’ospedale dove era stato curato per i violenti colpi ricevuti alla testa durante l’aggressione.

 

Per i segretari regionali campani di Osapp Vincenzo Palmieri e Luigi Castaldo “le difficoltà operative permangono poiché la mancanza di personale è cronica e si fa sentire a discapito della sicurezza di tutti”. Secondo Palmieri e Castaldo “la polizia penitenziaria va dotata di appositi strumenti: taser, telecamere individuali di servizio negli eventi critici, jammer e altra strumentazione strategica per rendere trasparente l’operato del personale di polizia penitenziaria che spesso viene messo in discussione per una remunerazione che dà appena diritto alla sopravvivenza e rende maggiormente difficile la propria tutela legale.

Ma tutto questo – concludono – da tempo è stato già richiesto e segnalato a una politica che si è dimostrata sorda e distratta. Il Governo deve tempestivamente intervenire in merito affinché sia riportato un clima lavorativo sereno, disciplinato e sicuro, anche con l’istituzione della Direzione generale della Polizia penitenziaria con al vertice un capo del Corpo di Polizia penitenziaria appartenente ad esso, come lo è per la Polizia di Stato, con autonomia gestionale e responsabilità sulla sicurezza e tutela del personale e dei ristretti”.