Calcio, l’ipotesi blocco retrocessioni scatena lo scontro. Club di B all’attacco

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La ‘partita’ della ripartenza, che dura ormai da tre mesi, vivrà lunedì prossimo la fase più delicata a meno di due settimane dalla ripresa del campionato. La Serie A, come ha deciso venerdì scorso, chiederà al Consiglio della Figc, qualora il torneo che ‘riaprirà’ a porte chiuse il 20 giugno non si dovesse concludere, di non assegnare lo scudetto e di bloccare le retrocessioni a meno che i verdetti non siano stati già formulati sul campo aritmeticamente. Una soluzione che evidenzia lo scontro aperto tra Lega A e Figc che, dopo aver accantonato l’idea playoff e playout, ha trovato la soluzione, in caso di ulteriore stop, di ‘cristallizzare’ la classifica attraverso la media aritmetica dei punti conquistati in casa e in trasferta da ciascuna squadra.

Il piano B proposto dalla Lega Serie A rischia di scatenare una bagarre in Figc e soprattutto ha già suscitato la replica di alcuni presidenti di club della serie cadetta. Mauro Lovisa presidente del Pordenone, sottolinea che i verdetti devono essere solo stabiliti sul campo, condividendo il pensiero di altri presidenti di club della serie cadetta che militano nelle zone alte della classifica. “Noi siamo sempre stati per la ripartenza. Il Paese e lo sport, in sicurezza, devono ripartire. In B c’era voglia di ripartire, c’e una classifica corta e tutti si giocano qualcosa a livello sportivo. Non è possibile pensare ad un’altra estate di sentenze. Sarebbe stato un ricorso contro ricorso.



    Bisogna che i verdetti arrivino dal campo altrimenti avremo di nuovo i tribunali pieni. Il buon senso è questo e il campo deve essere il verdetto”, ha dichiarato. “Ci sono delle regole scritte sin dall’inizio. Mi auguro che si finisca il campionato regolarmente, senza piani B e C. Dobbiamo avere tutti la volontà di portare a termine il campionato altrimenti non riusciamo a essere credibili. Bisogna cambiare questa mentalità”, ha aggiunto Lovisa. In merito al blocco delle retrocessioni Gravina ha sempre ribadito che nell’anno dell’Europeo la serie A a 22 squadre sarebbe un grave errore e dunque a meno di un impensabile allargamento, questo significherebbe bloccare anche le promozioni dal campionato cadetto. Scatenando pertanto la ferma opposizione di chi è ai vertici della classifica del campionato di B. Preoccupazione dunque evidente che alimenterà un consiglio particolarmente acceso. La questione sarà risolta con un voto a maggioranza e la Serie A intende far pesare i suoi tre voti, quelli del presidente Paolo Dal Pino e quello dell’ad dell’Inter Beppe Marotta e del numero uno della Lazio, Claudio Lotito. Ma per vincere la partita la Lega Serie A ha bisogno di alcuni alleati, a partire dalla Lega Pro e dai Dilettanti. Una sfida non facile da vincere. Il presidente Gravina non intende rischiare ‘congelamenti’ e di conseguenza estati scottanti. E da Benevento è già arrivato l’avvertimento per voce del sindaco, Clemente Mastella. “L’ipotesi di bloccare le retrocessioni dalla serie A nella eventualità di un nuovo stop ci mette in allarme. Denunceremmo nelle sedi competenti sia degli organi sportivi giurisdizionali italiani e internazionali sia alla magistratura ordinaria e amministrativa cose che non hanno né capo né coda. Siamo allarmati perché ad arte qualcuno potrebbe sabotare la ripresa della fase agonistica che inizia a giugno e di fatto bloccare il campionato non consentendo al Benevento quanto si è conquistato sul campo”, ha fatto sapere il primo cittadino del Benevento, che guida la classifica di B con venti punti di vantaggio sul Crotone


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