Coronavirus

Napoli, contagiato dipendente dell’anagrafe, l’assessore: ‘Subito sicurezza’

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“Ho appreso con profondo rammarico che un dipendente delle Anagrafe del Comune di Napoli e’ purtroppo ricoverato per coronavirus al Cotugno. Nell’esprimere la massima vicinanza alla famiglia del lavoratore, voglio pero’ fare alcune considerazioni in merito alla sicurezza dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni ed in particolare del Comune di Napoli” dice il presidente della Commissione Mobilita’, Nino Simeone. “Vedo infatti troppa approssimazione nell’affrontare il problema sicurezza dei lavoratori, soprattutto di quelli a contatto con l’utenza. Mancano le barriere in plexiglass ed i presidi di sicurezza personali sono carenti. Eppure esistono le linee guida dettate dall’Inail e dal competente Ministero cui tutte le pubbliche amministrazioni devono attenersi, elaborando un ‘protocollo di sicurezza’ ed una attenta ‘valutazione dei rischi’, ed il Comune di Napoli, purtroppo, ancora non lo ha fatto”.

Prosegue Simeone: “Cio’ nonostante mi giungono notizie di dirigenti che stanno spingendo fortemente per il rientro in presenza dei dipendenti. Voglio ricordare loro pero’, che senza l’attuazione di tutti i previsti protocolli, si assumono una grande responsabilita’ personale sugli eventuali contagi che dovessero verificarsi. Lo smartworking o meglio il ‘lavoro agile’ sta comunque consentendo, seppur con qualche limite, che le attivita’ vadano avanti ed accelerare proprio ora che si vede lo spiraglio in fondo al tunnel, mi sembra una stupidita’. Cosi’ come non condivido assolutamente lo svolgimento del Consiglio Comunale nel Maschio Angioino. Parliamo di un ambiente molto vasto ed inutilizzato da tempo, con impianto audio non idoneo e con la mancanza assoluta di strumentazioni. Ma poi anche qui occorrerebbe personale di supporto alle attivita’, con i conseguenti rischi sia per noi consiglieri che per i dipendenti. Reputo veramente inutile questa fuga in avanti, siamo stati mesi senza convocare il Consiglio e qualche settimana in piu’, se non vogliamo farlo in videoconferenza, cambia poco, ma puo’ invece rappresentare molto in termini di sicurezza per tutti noi” conclude Simeone.


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