"E' necessario un nuovo rapido reclutamento di nuovo personale per coprire interamente l'organico di 8000 unità previsto dalla riforma Orlando. Migliori retribuzioni, forme di tutela previdenziale e assistenziale. Il regime di proroga degli incarichi onorari si è protratto troppo a lungo, creando l'anomalia di un precariato difficilmente compatibile con i principi dell'ordinamento nazionale e europeo". E' quanto chiede in una nota l'esecutivo di Magistratura Democratica. L’emergenza pandemica ha portato alla luce tutte le debolezze strutturali dell’organizzazione giudiziaria, tra cui la mancanza di un regime indennitario e previdenziale adeguato per la magistratura onoraria.
Ed è per questo che l'esecutivo di Md chiede: "Alla magistratura onoraria sono stati progressivamente affidati, a partire dagli anni ’90, compiti di sempre maggiore pregnanza e complessità tecnica. In questo modo, si è contribuito a consolidare (e a “precarizzare”) una componente magistratuale semiprofessionale, che con il pieno decollo della riforma Orlando – originariamente previsto nell’agosto 2021 – vedrà, peraltro, ulteriormente ampliate le sue competenze. Si tratta di un processo, per certi versi, difficilmente evitabile. Un aumento degli organici della magistratura togata, volto a coprire tutti i settori e le funzioni attualmente gestite da magistrati onorari, avrebbe costi insostenibili e tempi di attuazione molto lunghi. D’altra parte, proprio la disponibilità di una platea di magistrati onorari pari a circa la metà dei togati ha consentito di approdare, progressivamente, a tempi accettabili nella giurisdizione di primo grado, conseguendo un significativo recupero di efficienza, sia presso gli uffici del giudice di pace che nei tribunali, ove i giudici onorari hanno spesso gestito, in via quasi esclusiva, buona parte degli affari penali di competenza monocratica e larga parte delle controversie civili di minore complessità. Per questo, dentro e fuori i tribunali, della magistratura onoraria non si può fare a meno".
E quindi aggiunge: "Ciò non significa, tuttavia, che si debba arrivare a forme di reclutamento parallelo, stravolgendo l’impianto costituzionale disegnato dall’art.Potrebbe interessarti
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E infine: "Magistratura democratica auspica che si possa ripartire al più presto dalla disciplina positiva, confermando la dimensione temporanea e non esclusiva dell’attività dei magistrati onorari e provvedendo altresì al rapido reclutamento di nuovo personale (cosa che non si è affatto vista, nell’ultimo biennio), in modo da coprire tutti gli 8000 posti previsti, come dotazione organica, dal decreto ministeriale del 22 febbraio 2018. Allo stesso tempo, è necessario intervenire con celerità su alcuni nodi critici della riforma Orlando, a partire dal nuovo regime economico, che pur avendo finalmente superato il sistema del cottimo ha tuttavia previsto, una volta a regime, indennità di valore quasi offensivo, se si considera che in esse è ricompresa anche la quota da destinare alla previdenza da parte dei singoli. Occorre prevedere, infine, forme di tutela non soltanto previdenziale ma anche assistenziale: non è pensabile, infatti, che professionisti chiamati ad esercitare un compito così delicato, qual è quello di amministrare la giustizia, siano sprovvisti di copertura assicurativa nel caso di eventi che ne colpiscano la salute o la capacità di lavoro, come quello che stiamo vivendo".
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