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Fruizione rispettosa e consapevole della natura come chiave di rilancio del turismo in Campania

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Napoli. Come valorizzare la ripartenza del turismo in Campania in chiave ecosostenibile è un tema di grande attualità visto che la pandemia di Covid-19 ha dimostrato ancora una volta che l’equilibrio uomo-natura è fondamentale per la salute del pianeta e dell’uomo.

Il tema è stato oggetto di un confronto organizzato da CIAK SI SCIENZA, l’Università degli Studi di Napoli Federico II e ZERO WASTE ITALY nell’ambito del Corso professionalizzante per Esperto ambientale di strutture alberghiere e turismo ecosostenibili, ideato e diretto da Vincenza Faraco, docente di chimica e biotecnologia delle fermentazioni della Federico II e presidente di CIAK SI SCIENZA (https://www.ciaksiscienza.com/ambiente-sostenibilita/esperto_ambientale_ecoturismo-2-2/).

Ad aprire il dibattito Rossano Ercolini, Goldman Enviromental Prize e Presidente di Zero Waste Italy, che ha evidenziato come la crisi vissuta come un’opportunità richiede l’integrazione degli sforzi di tutte le parti coinvolte per poter dar luogo a un cambiamento positivo, ed è indispensabile che la mano pubblica aiuti questo gioco di squadra. Bisogna promuovere nuove tendenze, contrapponendo il turismo di prossimità all’overtourism e distribuendo nel tempo e nello spazio la fruizione dell’offerta turistica. In questo contesto, bisogna immaginare nuove soluzioni che possano andare incontro a richieste ed esigenze diverse, valorizzando la parte naturalistica e la tutela della biodiversità del territorio.

Caso emblematico quello dell’isola di Capri, per la quale la ricchezza naturale può rappresentare l’attrattiva su cui puntare per la ripartenza, come discusso con Sergio Gargiulo presidente di Federalberghi Capri. Questo nuovo tipo di turismo trova una bellissima rappresentazione nel brand della lucertola azzurra, come simbolo di ecosostenibilità, nato con un accordo tra Federalberghi Capri e Legambiente. La lucertola azzurra è una variante tipica dei faraglioni che evolve indipendentemente dalle altre lucertole che stanno su Capri. Domenico Fulgione, docente di zoologia della Federico II, ne studia le basi molecolari, i geni, che determinano questa colorazione così intensa e le cause di questo cambiamento e della capacità di vivere in un ambiente estremo. La lucertola azzurra che vive in un ambiente puro come quello dei faraglioni rappresenta la purezza dell’isola e costituisce un elemento della biodiversità straordinariamente importante che va conservato.

Puntare sulla valorizzazione degli aspetti naturalistici di Capri è importante per la ripartenza del turismo e far capire cosa c’è dietro dal punto di vista biologico, che crea la lucertola azzurra o che può riguardare un nido di gabbiani o la macchia mediterranea, elevando il livello culturale in termini naturalistici, può spostare come elemento attrattivo il turista dalla Capri stereotipata della passerella e della kermesse a una Capri naturalistica. Il successo del brand della lucertola azzurra può avere una funzione di promotore per una maggiore sensibilità ambientale del turista così come anche la richiesta di istituire l’area marina protetta per costruire un cordone di protezione dei faraglioni.

E questo turismo esperenziale di piccoli gruppi che possano vivere la bellezza naturalistica dell’isola si può applicare alle altre isole e aree costiere ma si può estendere anche alle aree interne della Campania che in un’ottica di ripartenza integrata e di una distribuzione spaziale del turismo non vanno abbandonate bensì valorizzate, in un progetto integrato in cui turismo, ambiente, trasporti, settore agricolo e agro-alimentare vanno messi in rete. E per questo occorre puntare sulla fruizione del paesaggio e sull’enogastronomia e promuovere il modello della comunità.

In questa filiera di scopo, fondamentale è il ruolo della comunicazione perché il consumatore/turista sia più consapevole e perciò responsabile nella scelta di servizi e prodotti, preferendo percorsi che rispettano l’ambiente e scegliendo i prodotti locali che tutelano la biodiversità, il che è al centro della filosofia di SLOW FOOD, come ha raccontato Alberto Capasso, rappresentante legale di SLOW FOOD Campania.

Ma in questa filiera è fondamentale il ruolo delle istituzioni che devono premiare le imprese virtuose che rispettano l’ambiente al fine di valorizzare e proteggere i tesori naturalistici della nostra regione.


Articolo pubblicato il giorno 27 Maggio 2020 - 17:10

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