C’è fibrillazione nel mondo delle scuole paritarie e delle strutture che gestiscono servizi educativi. La questione che sta infiammando gli animi di famiglie e addetti ai lavori riguarda il pagamento delle rette scolastiche in conseguenza della sospensione delle attività per l’emergenza sanitaria da Covid-19. Ma le scuole paritarie si sono riorganizzate, proponendo servizi a distanza e ripensando le modalità didattiche. Nonostante ciò, non sono pochi quelli che sostengono che nulla sia dovuto alle strutture.Confcooperative Campania, così come le Associazioni di categoria FIDAE ed AGIDAE, opta per una mediazione, e prova a stemperare i conflitti tra le famiglie degli utenti ed i gestori delle strutture scolastiche, sostenendo la funzione educativa della comunità scolastica.
“Il blocco dell’attività scolastica con l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha generato fraintendimenti tra le famiglie degli alunni ed i gestori di scuole paritarie e dei servizi socio-educativi.Potrebbe interessarti
E continua: “Per nidi e sezioni primavera, l’INPS ha confermato il rimborso riconosciuto alle famiglie attraverso il "bonus nido" anche nel periodo di sospensione del servizio. Non va sottaciuto che la retta scolastica esula da un mero discorso utilitaristico: essa ricomprende l’esperienza formativa ed educativa di un intero anno scolastico, perché la scuola opera, cresce, progetta, anche quando gli alunni sono assenti”.“Il dialogo e il senso di responsabilità sono fondamentali in questo momento. Siamo certi che le famiglie sosterranno il valore della comunità educante che accoglie i loro figli e li guida anche da remoto. I gestori, invece, hanno il compito di salvaguardare gli equilibri economici della scuola e di comprendere le richieste delle famiglie, stabilendo modi e tempi idonei a tutelare i diritti e gli interessi di tutti” conclude Gesummaria.






