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Fase 2: prime riaperture già dal 27 aprile, mascherine per tutti ma non in strada

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Edilizia, manifattura e attività commerciali dedicate: anche la task force di Colao ha dato l’ok alla ripartenza di questi settori, quelli a più basso rischio tra quelli ancora chiusi. E aprono il varco alla possibilità che il governo decida per un’apertura anticipata al 27 aprile di un ventaglio più ampio di imprese, rispetto a quelle finora ipotizzate. Il premier Giuseppe Conte deciderà entro il weekend, i sindacati, che lavorano con il governo per aggiornare i protocolli di sicurezza sul lavoro, però frenano. Ma al contrario le Regioni, e Confindustria, premono per la riapertura, Conte si riserva una scelta nelle prossime ore, fermo restando l’inizio della “fase 2” il 4 maggio.

Una bozza di documento del ministero individua nuove regole per bus, metro, treni, aerei, con misurazione della temperatura nelle stazioni. Per evitare ore di punta ci saranno tariffe differenziate nelle diverse fasce e poi biglietti elettronici, percorsi a senso unico in entrata e uscita, posti distanziati e sistemi conta persone. Non solo: si userà la mascherina, spiega l’Inail, sui bus, come nei luoghi di lavoro. La Camera anticipa le scelte del governo e impone a deputati, premier e ministri di indossarla nelle aule parlamentari. E’ difficile che l’obbligo sia imposto anche a chi cammina per strada, ma la fase della “convivenza” con il virus sarà segnata dall’uso di guanti, mascherine, disinfettanti per le mani: l’approvvigionamento sarà un punto di tenuta cruciale della ripartenza. Il dato da tenere d’occhio sarà sempre l’indice di contagio R0, che è sceso tra lo 0,5% e lo 0,7%, e permette di progettare la riapertura

. Grande attenzione c’è sul settore turistico: gli scienziati lavorano alle regole della “estate italiana”, all’insegna di vacanze a poca distanza da casa. La conferenza Stato-Regioni chiede al governo la sospensione dei canoni demaniali per il 2020, incluse le spiagge. Per le riaperture sono “ore decisive”, spiega Bonaccini, che auspica regole nazionali e registra “passi avanti” nel confronto con il governo. I sindacati chiedono che le indicazioni siano contenute in un dpcm o in un disegno di legge, con un meccanismo di sanzioni per chi trasgredisce. L’esito del confronto con le parti sociali influirà anche sulla decisione attesa sulla possibile riapertura dal 27 aprile di edilizia e manifattura, almeno in alcuni comparti. Prima di ogni decisione, Conte tornerà a confrontarsi con gli scienziati ma anche con la cabina di regia con gli enti locali.

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