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Coronavirus, ospedali pieni in Spagna e Francia

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Non abbiamo abbastanza mascherine e dispositivi di protezione, entro la fine della settimana potremmo non avere neppure sufficienti farmaci”. A riassumere così la situazione degli ospedali francesi è Christophe Prudhomme, operatore in reparto d’emergenza a Parigi, mentre le unità di terapia intensiva che accolgono i più gravi malati di Covid-19 stanno raggiungendo il punto di saturazione. Lo stesso accade (oltre che in Italia) anche in Spagna, i Paesi sinora più pesantemente colpiti in Europa dalla pandemia. Nel mondo i casi confermati di contagio sono ormai 905mila, i decessi più di 45mila (circa la metà in Italia e Spagna) e i guariti 190mila, secondo i dati della Johns Hopkins University. La Spagna ha registrato un nuovo record di decessi: 864 in un giorno, con il totale a 9.053. Le infezioni totali hanno superato la soglia di 100mila con 102.136, ma il dato di 7.719 nuovi contagi in 24 ore è minore rispetto al giorno precedente (-1.500): un segnale che fa sperare nella stabilizzazione. La Spagna è in lockdown da due settimane e mezzo, con obbligo di restare in casa, fatta eccezione per lavori ed esigenze essenziali. Il Paese corre contro il tempo per aggiungere posti nelle unità di terapia intensiva, dopo che li han già aumentati del 20% e triplicati nelle zone di Madrid e Catalogna. Decine di hotel sono stati convertiti in stanze per malati e ospedali da campo costruiti in centri sportivi, biblioteche e sale concerti. In Francia più di 500 persone sono morte in un giorno e gli ospedali di Parigi sono pieni. “Abbiamo avuto una notte difficile, siamo alla fine della capacità di ospitalizzazione”, ha riassunto Aurélien Rousseau, direttore dell’agenzia sanitaria parigina, a France-Info. La regione parigina ha più che raddoppiato i posti in terapia intensiva la scorsa settimana, ma non è bastato. Continuano quindi i trasferimenti dei malati di Covid-19: gli ultimi, 36 portati in Tgv medicalizzato in Bretagna.

Altri erano già stati portati, anche con elicotteri, aerei militari e navi della marina, verso varie zone della Francia e in Germania, Lussemburgo e Svizzera. I morti in Francia per la malattia respiratoria sono oltre 4mila, i contagiati quasi 53mila. Oltremanica, per la prima volta è stato superato nel Regno Unito il numero di 500 vittime in un giorno: 563, che portano il totale a 2.356. I contagi sono quasi 30mila, mentre Londra sta per inaugurare un ospedale temporaneo in un centro convegni: ospiterà i malati non in condizioni critiche, liberando così letti negli ospedali. Resta irrisolto, tuttavia, il problema di trovare sufficiente personale sanitario. Nel frattempo continua la polemica sui tamponi: il governo effettuava inizialmente 5mila test al giorno e aveva promesso di arrivare a 10mila entro il fine settimana, ma non è stato così, con appena 8mila test eseguiti lunedì.La Germania, nel frattempo, resta in ‘condizioni migliori’ degli altri Paesi europei quanto a letti in terapia intensiva e vittime, mentre Berlino ha prolungano sino al 19 aprile le misure di isolamento. I morti sono 775, i contagi 74mila, proporzione che pare legata in parte all’alto numero di test effettuati: 500mila ogni settimana. Rilevando così non solo i malati, ma anche gli asintomatici o le persone con sintomi lievi, e quindi scongiurando molti contagi. La Spagna testa invece tra 105mila e 140mila persone la settimana, mentre l’Italia la scorsa settimana ha eseguito 200mila tamponi, dato però significativamente più alto che in precedenza.

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