“Il numero dei deceduti ci deve far pensare che la battaglia non è vinta, siamo forse in una relativa tregua ma non è il momento di abbassare la guardia”. Lo ha detto Luca Richeldi, pneumologo del Gemelli e membro del Comitato tecnico-scientifico, al punto stampa in Protezione Civile, ricordando comunque che “Abbiamo sei parametri da osservare: alcuni siamo contenti se crescono, altri se decrescono. Siamo contenti se calano i ricoverati e quelli in terapia intensiva, se calano i pazienti attualmente positivi, e saremmo contenti se calasse il numero dei deceduti. Invece due parametri sono positivi se crescono: le persone in isolamento domiciliare e i dimessi e guariti. Di questi sei solo uno oggi non va nella direzione che vorremmo, i deceduti. Che però sappiamo che sarà l’ultimo parametro ad andare in questa direzione”.
Per chi non può fare l’isolamento nella propria abitazione sono a disposizione oltre 19mila posti, 6.800 dei quali messi a disposizione dello Stato e altri 12.230 in 262 strutture reperite dagli enti locali. Il dato è stato fornito dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in conferenza stampa dopo un censimento con le Regioni per capire le disponibilità per la sorveglianza sanitaria e l’isolamento dei positivi. Al momento di questi 19mila posti ne sono occupati 4.146.
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