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Coronavirus: in Cina sale a 3.042 il numero delle vittime, 80.552 il totale infezioni

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Le autorità cinesi hanno segnalato 143 nuovi casi di infezione da coronavirus e 30 nuovi decessi nell’arco delle ultime 24 ore; il numero totale delle infezioni è salito a 80.552, con 3.042 morti in tutta la Cina. La provincia focolaio di Hubei riporta 126 nuovi casi confermati, 29 decessi e 1.487 pazienti dimessi dagli ospedali. La provincia orientale di Zhejiang ha riferito due nuovi casi importati di Covid-19 dall’Italia, mentre Shanghai ha riferito un caso dall’Iran. Il paziente, residente nella provincia nord-occidentale del Qinghai e studente in Iran, è arrivato all’aeroporto di Shanghai Pudong il 2 marzo, proveniente da Teheran. 303 su 339 pazienti confermati positivi a Shanghai sono stati dimessi dall’ospedale dopo il recupero a partire da oggi. Il tasso di dimissione dei pazienti con coronavirus ha raggiunto l’89,38 percento a Shanghai. Il numero di pazienti dimessi ha superato i nuovi casi confermati per 15 giorni consecutivi nella provincia. 11 dei 311 passeggeri dall’Iran a Lanzhou, nella provincia nord-occidentale cinese del Gansu, sono risultati positivi alla Covid-19 giovedì, e gli altri 300 sono ancora in quarantena. I pazienti sono in condizioni stabili, ha affermato l’autorità locale. I residenti di un edificio a Xi’an, nella provincia occidentale dello Shaanxi, sono stati messi in quarantena per due settimane a partire da oggi, dopo che un paziente affetto da Covid-19 ma guarito dal virus che viveva nell’edificio e’ risultato nuovamente positivo. Il Giappone prevede di imporre restrizioni di viaggio a seguito dell’epidemia di Covid-19, invalidando i visti rilasciati in Cina e Corea del Sud e imponendo una quarantena di due settimane per i visitatori dei due paesi. La restrizione e’ anche imposta ai visitatori di alcune parti dell’Iran. Il 60 per cento dei produttori tessili dello Xinjiang ha ripreso la produzione, ma le sue esportazioni verso l’Europa sono colpite da crescenti casi di coronavirus all’estero. Anche i crescenti costi delle forniture mediche comprimono i loro profitti.

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