Opera da 50 milioni di euro a Pozzuoli, le opposizioni: ‘No alle mani sulla città’

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Questa mattina sarà discussa in Consiglio Comunale la Delibera 83 del Maggio 2019 con la quale si chiede l’ok dell’assise cittadina al progetto, dal valore di 54 milioni di euro, per la realizzazione del “Terminal” di interscambio di via Artiaco a Pozzuoli. Le opere rientrano tra quelle di completamento del “Piano Intermodale dell’Area Flegrea”, definito con la legge finanziaria 887 del 1984 che ne affidò l’attuazione al Presidente della Regione Campania, nelle vesti di Commissario Straordinario.

Un argomento a dir poco scottante che già l’anno scorso generò forti polemiche, sia in maggioranza sia da parte dell’opposizione.

«Quanto sta accadendo è inaccettabile e vergognoso, oltre che essere palesemente contro le norme. – tuonano i Consiglieri Comunali di opposizione, Raffaele Postiglione (Pozzuoli ORA!), Domenico Critelli ed Antonio Caso (M5S) – Il Sindaco Figliolia mostra ancora una volta di non avere nessun rispetto per il Consiglio Comunale, per il ruolo e le prerogative dei Consiglieri e per i cittadini tutti. Nella seduta di oggi, saremo chiamati a ratificare decisioni già prese dallo stesso primo cittadino in accordo con quegli stessi “poteri forti” che un tempo combatteva duramente e con cui adesso va a braccetto. Non ci è stata data possibilità di esaminare tutti gli atti e decidere sull’utilizzo dei 54 milioni. Insomma una vera e propria farsa a cui si presteranno gli yesman della maggioranza, a cui noi diciamo NO con forza. Abbiamo inviato un altro esposto al Prefetto e chiesto un incontro urgente.»



    I tre Consiglieri di opposizione, infine aggiungono: «Che ben vengano i 54 milioni di euro, ma è necessario che questi soldi siano spesi bene, nell’interesse della collettività e non a vantaggio di pochi. Sono quasi 40 anni che il nostro territorio subisce scelte calate dall’alto, che estromettono completamente i cittadini ed i loro rappresentanti dalle decisioni importanti che stanno segnando profondamente il futuro del nostro territorio. Centinaia e centinaia di milioni di euro (ben oltre il miliardo), gestiti attraverso general contractor, con poteri straordinari, in deroga a tutte le normative vigenti, che forse avevano un senso nella fase post bradisismica del 1984, ma che oggi non hanno più motivo di essere. A ben vedere, tutto ciò non ha nemmeno prodotto grandi benefici per la comunità anche se qualcuno si è arricchito. Basta con “le mani sulla città”.»


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