Non tira una bell' aria a Napoli in questo inizio 2020.E' già emergenza smog nel capoluogo napoletano: secondo i dati Arpac elaborati da Legambiente al 2 febbraio solo nella centralina di Via Argine si registrano ben 25 giorni di superamenti dei limiti giornalieri previsti per le polveri sottili (Pm10), lo scorso anno nello stesso periodo di riferimento erano stati solo 6. Non migliore la situazione della centralina presso Ospedale Santobono dove gli sforamenti sono stati 16(lo scorso anno nessun sforamento).
Napoli sotto una cappa di polveri sottili, vicina al codice rosso con la quota fuorilegge dei 35 giorni di sforamenti prossima alla meta.Potrebbe interessarti
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“Dopo solo un mese dall'inizio del nuovo anno – dichiara Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania - già registriamo codice rosso a Napoli e in alcune città della provincia sul fronte dello smog. Chiaro che continua a pesare enormemente la mancanza di una efficace strategia antismog e il fatto che in questi anni l’emergenza inquinamento atmosferico è stata affrontata in maniera disomogenea ed estemporanea. È urgente mettere in campo politiche e azioni efficaci ed integrate che riguardino tutte le fonti inquinanti, programmando interventi sia sulla mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni e multi-modale, che sul riscaldamento domestico, la produzione di elettricità e quella industriale e l’agricoltura. In particolare a livello locale è fondamentale incentivare davvero la mobilità sostenibile, potenziando il trasporto pubblico locale, urbano e pendolare, vera spada di Damocle delle nostre città dove i continui tagli, ritardi, guasti e disservizi si traducono nel quotidiano nel disastro della Circumvesuviana e dei continui problemi alle linee 1 e 2 della metropolitana. Meno efficienza e efficacia del trasporto pubblico- conclude Imparato di Legambiente- significa inevitabilmente più auto private per strada e più smog per i polmoni dei cittadini.





