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Poggioreale, scoperti telefonini nascosti nei materassi e nelle tv dei detenuti

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Poggioreale, la Polizia Penitenziaria mette a segno altro colpo alle organizzazioni criminali ritrovando nella tardi serata di ieri, in uno dei 10 reparti del penitenziario, 3 telefonini in una camera di pernottamento occultati nei materassi e tv. Solo grazie ad un’operazione di intelligence in sinergia con altre Forze dell’Ordine ed all’encomiabile lavoro dei poliziotti penitenziari in forza nell’istituto partenopeo si è ritrovati questi tre telefonini che probabilmente sono una parte di un fenomeno più complesso.
“Grazie a vari stratagemmi messi in campo dai ristretti, purtroppo tutti i giorni ritroviamo materiale illecito nel penitenziario partenopeo”, spiega l ‘ Osap organizzazione sindacale autonoma Polizia Penitenziaria da sempre vicina alle problematiche che affliggono le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria: L’Osapp elogia “l’operato di questi, in un periodo storico molto complesso per la realtà penitenziaria, visti i tanti eventi critici emersi mediaticamente e viste le grosse difficoltà operative dovute ad una notevole carenza di organico e ad un sovraffollamento dei detenuti presenti in esubero alla capienza regolamentare del G.Salvia.
Il segretario Provinciale di Napoli, Castaldo Luigi encomia l’operato di tutti gli “Uomini di Poggioreale” in uniforme che ogni giorno con spirito di Corpo ed abnegazione, contrastano e gestiscono una realtà assai difficile che può sembrare fuori controllo, ma che è solo lo specchio delle improduttive scelte politiche messe in campo nel reinserimento sociale di soggetti abituati al crimine in maniera reiterata.
La possibilità di aver un’Amministrazione Penitenziaria vicina al personale di Polizia Penitenziaria come prefissato dal sig. Provveditore regionale della Campania dottor Antonio Fullone, rende un servizio utile all’interesse collettivo di tutti, mettendo al primo posto il “Benessere del Personale di Polizia Penitenziaria” dal quale scaturisce un lodevole operato dei poliziotti penitenziari, che purtroppo spesso a causa delle molteplici perquisizioni straordinarie, eventi critici e relative informative burocratiche, sottraggono tempo e uomini dalle primarie competenze istituzionali, vista la grandezza del fenomeno e la mole delle operazioni connesse all’elevato numero di ristretti in proporzione alle risorse umani e mezzi tecnologici disponibili”.


Articolo pubblicato il giorno 3 Gennaio 2020 - 08:04

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