Strage del Rapido 904: Somma Vesuviana ricorda quattro vittime

SULLO STESSO ARGOMENTO

A 35 anni di distanza dalla strage del “Rapido 904” la città di Somma Vesuviana ricorda l’estremo sacrificio di 4 suoi cittadini: Angela Calvanese e Nicole De Simone e i loro figli Anna e Giovanni che persero la vita il 23 dicembre 1984. La bomba piazzata sul “904” provoco’ 16 morti e 267 feriti: il treno era partito alle 12.55 da NAPOLI Centrale diretto a Milano. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Salvatore Di Sarno e con il sostegno organizzativo del presidente del consiglio Giuseppe Sommese, ha organizzato un evento commemorativo per venerdì 20 dicembre. Alle ore 8.30 ci sarà la deposizione di una corona al monumento dedicato alla famiglia al cimitero comunale, alle ore 9 presso la reale chiesa di San Domenico il concerto della “Fanfara del 10 Reggimento Carabinieri Campania” nel corso del quale sono previsti interventi della famiglia, delle autorità e degli studenti. Oltre alla testimonianza di Giuliana Covella autrice del libro “Rapido 904, la strage dimenticata” (Graus editore), a presentare l’appuntamento nella chiesa sarà la giornalista Giovanna Salvati. “Il 20 dicembre rendiamo omaggio a 4 nostri concittadini, Angela Calvanese, Nicola De Simone e i loro bimbi Anna e Giovanni, due piccoli di appena 9 e 4 anni”, commenta il sindaco Salvatore Di Sarno, “persero la vita nell’attentato del Rapido 904 avvenuto a ridosso del Natale di 35 anni fa. Vogliamo ricordare il loro esempio alle giovane generazioni, ecco perché saremo al cimitero e poi nella chiesa di San Domenico dove anche gli studenti saranno presenti al concerto della Fanfara dei carabinieri. Chiedo a tutti i cittadini di partecipare all’evento per dimostrare la nostra vicinanza alla famiglia a 35 anni dal quel terribile attentato”.




LEGGI ANCHE

Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE