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Napoli, Venanzoni chiede la Prefetto di precettare i dipendenti delle Funicolari

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“Per l’ennesima volta anche questo fine anno le funicolari rischiano di non effettuare il prolungamento delle corse notturne. E faccio queste considerazioni con orgoglio da figlio di ex tranviere dell’Atan, Si ricomincia con il valzer delle responsabilità che a mio avviso sono di tutti. L’amministrazione comunale come su altri temi, non è in grado di esercitare il proprio ruolo di guida e regia politica mancando di quella autorevolezza che dovrebbe essere un valore certo. L’azienda ANM con il suo vertice non riesce a programmare e pianificare in tempo con una precisa strategia tale da prevedere le consuete difficoltà di ogni anno. Un rituale a cui siamo abituati e verso il quale sembra quasi inutile opporre resistenza, tanto cosi’ deve finire”. Lo dice il consigliere comunale di Napoli del Pd, Diego Venanzoni. “I sindacati, almeno buona parte, difendono a tutti i costi i dipendenti, o meglio quei pochi che puntualmente provano a mettere in ginocchio la città. Ciò che sfugge al di la dei diritti sindacali, e nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e che forse qualcuno ha dimenticato del tutto, è che le funicolari ed i bus in generale sono e restano un servizio pubblico, con le dovute differenze da qualsiasi azienda cosiddetta privata. E come si risolve ancora una volta l’intera annosa vicenda? Facendo ricorso facile ai certificati di malattia, boicottando il servizio, correndo il rischio di lasciare a piedi migliaia di cittadini e turisti? Una pessima figura, un modo irrispettoso e direi arrogante di interpretare il proprio ruolo. La città – chiede Venanzoni – prenda le distanze dai cosiddetti ‘ammuninatori’. Una mancanza di rispetto anche verso chi il lavoro non ce l’ha e lo cerca ancora oggi. Farò appello al prefetto perché da ufficiale di governo eserciti fino in fondo il proprio ruolo. Precetti quei dipendenti se ve ne sono le condizioni. Il 31 notte di dicembre i napoletani ed i turisti hanno il diritto di vivere la città”.

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