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Inchiesta sulle barriere autostradali: l’Ad di Autostrade sentito in Procura ad Avellino

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L’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, è stato ascoltato questa mattina dal procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo, in qualità di persona informata sui fatti. L’ad di Aspi e’ giunto ad Avellino, senza essere accompagnato da un avvocato, per riferire quanto di sua conoscenza rispetto all’indagine sulla sicurezza e sulla manutenzione dei viadotti autostradali. L’interrogatorio è durato circa un’ora. Tomasi, lasciando gli uffici della procura avellinese, ha reso noto che sarà presentata a breve una istanza per il dissequestro delle barriere per le quali i magistrati irpini nelle scorse settimane hanno fatto apporre i sigilli. L’inchiesta, che vede coinvolti 8 dirigenti di Aspi, tre dei quali già imputati nel processo per l’incidente sulla A16 nel viadotto Acqualonga, che costò la vita a 40 persone a bordo del pullman precipitato il 28 luglio 2013 dopo un guasto meccanico, Della inadeguatezza delle barriere bordoponte rispondono Michele Renzi, Massimo Giulio Fornaci, Gianni Marrone, Costantino Vincenzo Ivoi, Donato Dino Giuseppe Maselli, Stefano Castellani, Salvatore Belcastro Mauro Crispino. Nove viadotti sono stati interessati dal sequestro delle barriere lungo la A1 Milano Napoli, sui ponti “Val Freghizia”, “Rio Pescara” e “Fosso Pezza Secca”; lungo la A16, dove sono ancora sotto sequestro le barriere di 12 viadotti compresi tra le uscite Baiano e Benevento, si aggiungono i ponti “Lamia”, “Omero Fabriani” e “D’Antico”; lungo la A14 Bologna- Taranto, il sequestro rigarda i ponti “Colonella”, “Fonte dei preti” e “Del Vomano”.


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