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“Lo stadio? E’ della città, ce ne faremo carico quando vorranno vendercelo per 1 euro simbolico, ma il problema è che se sarà nostro si deve combattere facendoci passare la voglia e andremmo a trovare forse una squadra altrove, in Inghilterra, lasciando il Napoli ad altri”. Così Aurelio De Laurentiis, parlando a margine della firma della Convenzione per lo stadio San Paolo in Comune. “Io in questi anni ho cercato di dare continuità, quella continuità che è mancata al Napoli e che nessuno è riuscito a dare. Io continuo a mettere nero su bianco, nei 35 anni precedenti a Napoli nessuno ha mai pagato lo stadio. Io mi sono fermato quando anticipai soldi che non mi sono stati restituiti. E’ il paese della burocrazia, purtroppo, non a caso nessuno invente più in Italia”, aggiunge. “Anche l’idea di fare uno stadio o di ristrutturare quello esistente, se non sei Regione o Comune non riesci a fare niente. E’ difficile per loro, figuriamoci per un privato”, attacca il patron azzurro. “Museo del club? Alberga nel mio pensiero dal 2004, quando sono arrivato. Ma deve stare in uno stadio o al centro d’allenamenti. C’è tanto Napoli da poter inserire, oltre ad altre cose che dei club o delle città non possono vantare perché Napoli è Napoli”, conclude De Laurentiis.
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