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Genova, interdittive antimafia per 3 società: c’è anche una legata alle ‘Teste Matte’ dei Quartieri Spagnoli

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La prefettura di Genova ha adottato tre interdittive antimafia nei confronti di società operanti nell’area metropolitana di Genova, anche nel porto del capoluogo. In due casi si è trattato di aziende attive nel settore del trasporto per conto terzi risultate strettamente collegate ad affiliati di rilievo della cosca Piromalli-Molè, egemone nella piana di Gioia Tauro. “I provvedimenti”, spiega la prefettura, “confermano come lo scalo ligure, disponendo di numerose linee commerciali con i principali porti internazionali, costituisca un hub rilevante per i traffici illeciti delle cosche di ‘ndrangheta che vanno riproducendo a Genova il modulo operativo già utilizzato nel porto di Gioia Tauro”. L’altro caso ha riguardato una società a responsabilità limitata presente nel quartiere di Sampierdarena e attiva nel settore delle sale giochi, legata a elementi di spicco sia di camorra (gruppo denominato ‘Teste Matte’ attivo a Napoli nella zona dei Quartieri Spagnoli) e di mafia (famiglia Fiandaca, emanazione genovese dell’associazione a delinquere di stampo mafioso ‘Cosa nostra’). I provvedimenti vanno ad aggiungersi alle 24 interdittive antimafia adottate dal prefetto di Genova negli ultimi quattro anni e confermano forme di radicamento della criminalità organizzata nel tessuto economico genovese. “Nel corso delle Conferenza regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza, convocata per il prossimo 6 agosto – spiega la Prefettura – sarà sviluppata l’analisi della complessa realtà del porto di Genova, alla luce di tutte le evidenze investigative e giudiziarie degli ultimi anni che consentono di delineare scenari nei quali si appalesa il tentativo di infiltrazione di nuovi clan e famiglie appartenenti alla criminalità organizzata di stampo mafioso o similare”. Le tre interdittive sono scattate grazie alla costante attività di monitoraggio svolta dalla Direzione investigativa antimafia ligure, nonchè dai risultati investigativi emersi grazie alle operazioni della polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della guardia di Finanza.


Articolo pubblicato il giorno 2 Agosto 2019 - 16:57

Redazione

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