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Crisi di Governo, padre Spadaro: ‘No al sovranismo, torniamo all’etica’

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“Ho visto avverarsi ciò che già san Giovanni Paolo II aveva paventato quando denunciò una ‘preoccupante rinascita di forme aggressive di nazionalismo’, che egli stesso definì ‘una seria minaccia alla dignità umana che mette in pericolo la coesistenza sociale e la pace’. Il modo di trattare la questione migratoria, le numerose manifestazioni di chiusura e di grettezza. Il discorso politico ridotto a contrapposizione tra sovranismo e cosmopolitismo. Il linguaggio d’odio sdoganato, l’uso dei simboli religiosi per la propaganda. Ho visto in pericolo la dignità umana e l’amicizia sociale”. Così, in un’intervista a La Stampa, Padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, che commentando la situazione politica italiana ha parlato di “resistenza”. “Non è chiaro come andrà a finire – sottolinea -. In ogni caso bisognerà approfondire il ruolo di Salvini nella mutazione sovranista della Lega, dopo vent’anni nei quali il partito ha espresso reali capacità di governo radicato sul territorio. Da verde è diventata nera. Per me la questione, dopo il colpo di scena balneare, è il rapporto tra Salvini, personalità carismatica che ha assorbito il partito in sé, e la Lega stessa. La questione è che cosa possa essere la destra in Italia. Questione mai risolta”. Come uscire da questa crisi? “La Costituzione ha delle regole: bisogna esplorare alternative possibili di governo per evitare il voto. Stanno percorrendo la strada giusta. Resta la domanda su come l’umanesimo cristiano possa filtrare in questo progetto, soprattutto a riguardo dei temi etici”, afferma Spadaro, che non si risparmia: “Siamo in una fase di mutazione dei partiti. Dentro il Pd si agitano anime differenti: da rosso tende ora al bianco ora al fucsia. Dentro i 5S pure: i toni di giallo sono variegati. Il Movimento ha vissuto una stagione di smarrimento a contatto con la macchina elettorale salviniana, che non si è mai fermata fino al crash. La parte del suo elettorato che viene dal Pd era a disagio”.


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